Perché non ci sarà nessuna guerra stellare di Putin, almeno per ora: l’analisi del fisico nucleare Podvig
"Nessuna arma nucleare", dice Pavel Podvig, uno dei maggiori esperti mondiali delle atomiche del Cremlino. Anche se la militarizzazione dello spazio è un’idea che a Mosca hanno in testa almeno dai tempi di Reagan e Gorbachev. Che facendo arrabbiare i suoi generali tintinnanti medaglie bloccò il progetto di un sistema per colpire i satelliti Usa. "Da quello e da altri esperimenti potrebbe derivare l’arma spaziale di cui si parla tanto a Washington. Un’arma che potrebbe essere potente nella guerra elettronica. Ma che certo non è in orbita e non lo sarà per anni".
È vero che a Vladimir Putin le "super armi" piacciono molto. Anche se a volte sono più trovate propagandistiche che altro. Al Cremlino, però, il portavoce del presidente, Dmitry Peskov, ha smentito che la Russia voglia dispiegare armi nucleari nello spazio. "Si tratta di uno stratagemma della Casa Bianca", ha affermato. E forse una volta tanto l’ineffabile Peskov dice la pura verità. "Se a Washington si parla proprio adesso di quest’arma, il motivo potrebbero essere più che altro politico", nota Podvig.
Fanpage.it ha contattato telefonicamente Pavel Podvig a Ginevra per commentare quel poco che si sa su una notizia che sta angosciando gli Stati Uniti e il mondo. Podvig è uno scienziato del programma "Armi di distruzione di massa" dell’Istituto di ricerca dell’Onu sul disarmo. È inoltre a capo del progetto "Russian Nuclear Forces". Ha lauree, master e dottorati in fisica e in scienze politiche.
Dottor Podvig, di che arma infernale stiamo parlando?
Non si tratta di un’arma atomica, le armi nucleari sono da tempo considerate inutili o peggio, nello spazio. E neanche la Russia sta investendo in questo tipo di tecnologia. Che tra l’altro è proibita.
Da cosa?
Dal "Trattato sullo spazio extra-atmosferico" del 1967, che vieta tutte le armi nucleari orbitali.
Uno dei pochi trattati di limitazione degli armamenti ancora in vigore. Mosca però potrebbe benissimo voler presto uscire anche da quello, così come dal trattato New START che limita le armi nucleari strategiche fino al febbraio 2026.
Resterebbe il fatto che le armi nucleari nello spazio fanno danni anche a chi le usa, testimoniano i passati esperimenti (Il test Starfish Prime fatto dagli Usa nel 1962, in particolare, ndr). Non è una via percorribile. Anche esplosioni non nucleari nello spazio mettono in orbita detriti e provocano disastri incontrollabili (è successo quando nel 2021 i russi fecero esplodere nello spazio un satellite Cosmos, ndr). Non è una questione di quanto si sia guerrafondai. I problemi sono tecnici. Tutti gli esperti, me compreso, concordano su questo. È l’opinione comune.
E allora, se non è un arma nucleare, cos’è la misteriosa novità bellica spaziale che il Cremlino sta preparando e tanto preoccupa Washington?
È possibile che si tatti di un sistema anti-satellite che potrebbe essere utilizzato nella guerra elettronica. Un’arma capace di bloccare i sistemi satellitari americani, o almeno di provocare un effetto jamming tale da renderli inefficienti.
E che caratteristiche dovrebbe avere un’arma spaziale di questo tipo?
Certamente un motore molto potente, se la si vuol mettere in grado di lanciare più proiettili che possano colpire obiettivi satellitari multipli. La Russia ha lavorato a qualcosa del genere già decine di anni fa. Non ci sarebbe quindi niente di totalmente nuovo.
Un motore "potente" che significa?
Sappiamo che possono essere utilizzati motori a microonde. O potrebbe essere un motore nucleare. Anche in questo caso ci sono precedenti. Sappiamo la propulsione nucleare nello spazio può funzionare adeguatamente.
Ha detto che ci sono precedenti. Può elaborare?
Conosciamo i dettagli di alcuni progetti russi che riguardano proprio un satellite a propulsione nucleare per la guerra elettronica, specializzato nel colpire satelliti e nel jamming delle comunicazioni. È probabilmente di questo che si sta parlando, a Washington. Quel che è strano e che si tratta di progetti in corso da anni. Progetti dei quali gli Usa erano a conoscenza.
Perché se ne parla ora? Ci sono stati test recenti? Lanci sperimentali?
Non mi risulta niente. E ogni test o lancio è monitorato. Non passerebbe certo inosservato. Peraltro, sappiamo anche quali sono i lanci in programma. No, non c’è niente del genere, al momento, nello spazio. Né è previsto che ci sia a breve.
Credo che c’entri parecchio la politica, in realtà, se se ne parla così tanto e proprio adesso a Washington.
Dove, è il caso di ricordare, è in discussione il pacchetto da 95 miliardi di dollari di aiuti all’Ucraina.
Appunto. Non so se ci sia una relazione diretta. Fatto sta che non c’è alcun lancio imminente. E, per quel che sappiamo dei progetti russi di cui parlavo, non ci sarà per anni. Non dico che sia impossibile il contrario. Ma è davvero molto improbabile.
Ammettiamo però, anche per assurdo, che l’arma in questione possa essere presto sparata in orbita. Sarebbe un colpo grosso per la tecnologia russa? Sarebbe una escalation eclatante? Si realizzerebbe uno scenario da guerre stellari?
Se possiamo considerare il disturbo o il blocco delle comunicazioni satellitari un atto di guerra, allora sì, sarebbero "guerre stellari", come dice lei. Ma voglio enfatizzare che non si sta parlando della possibilità di piazzare un ordigno nucleare nello spazio. Non è con proiettili nucleari che si cercherebbe di neutralizzare i satellite dell’avversario. Di nucleare potrebbe esserci tutt’al più il motore. Perché è già stato fatto. Fin dai tempi dell’Unione Sovietica si lavora a un arma anti-satellite. Quindi, per rispondere alle sue domande: non sarebbe un’escalation eclatante, anche se la possibilità di bloccare le comunicazioni satellitari provoca grossi guai all’avversario. E no, non sarebbe un’innovazione tecnologica straordinaria, da parte russa. Solo il recupero e lo sviluppo di vecchi progetti finora mai implementati.