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Covid 19

Perché nelle ultime due settimane ci sono stati così tanti morti per Covid negli Usa

Gli Stati Uniti hanno superato la soglia dei 450.000 decessi per Covid, con un aumento di oltre 50.000 vittime in appena due settimane. Introducendo nuove misure per combattere la pandemia, il nuovo presidente Jeo Biden ha avvertito che la situazione epidemiologica in diverse aree del Paese rimane grave: preoccupano, come anche in Europa, le varianti più contagiose del Covid.
A cura di Susanna Picone
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Nelle ultime ore gli Stati Uniti hanno superato la soglia dei 450.000 morti per Covid. A certificare il drammatico primato è l’università americana Johns Hopkins University, che quotidianamente aggiorna i numeri della pandemia in tutto il mondo. Nel momento in cui scriviamo, secondo questi dati, sono 26.557.031 i contagi registrati negli Usa e 450.797 i morti per complicazioni del Coronavirus. Il 19 gennaio scorso, poco più di due settimane fa, gli Stati Uniti avevano superato le 400.000 vittime di Covid. In meno di 15 giorni, quindi, il Paese ha assistito a un aumento di oltre 50.000 vittime del virus. Solo ieri gli Stati Uniti hanno registrato 119.235 nuovi contagi e ulteriori 3.796 decessi legati alla malattia. Ma cosa sta succedendo negli Stati Uniti e perché ci sono stati così tanti morti per Covid?

Le misure introdotte da Biden per combattere la pandemia

Da quando è arrivato alla Casa Bianca il nuovo presidente Joe Biden, la strategia negli Stati Uniti per combattere la pandemia è cambiata. Biden ha firmato una serie di provvedimenti con l’obiettivo di contenere la pandemia: tra le nuove misure, ad esempio, l’obbligo di indossare la mascherina sui mezzi di trasporto. Lo stesso Presidente aveva detto che la situazione epidemiologica in diverse aree degli Stati Uniti rimane grave e che nel corso del mese di febbraio si raggiungeranno i 500.000 morti provocati dal virus. Il governo ha imposto anche un periodo di quarantena per chi arriva dall’estero, principalmente con l’obiettivo di contenere la diffusione delle varianti del coronavirus. Varianti del Covid che preoccupano molto: poco meno di un mese fa la task force anti-Covid della Casa Bianca aveva anche lanciato l’allarme sulla possibilità di una "variante americana” ritenuta più contagiosa, come quella identificata nel Regno Unito.

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La "variante americana" del Covid e il timore per quella inglese

Secondo la Cnn, che citava il rapporto della task force, l’aumento durante questo autunno/inverno è stato quasi il doppio del tasso di aumento dei casi nei picchi primaverili ed estivi. Accelerazione che suggerisce che potrebbe esserci una variante Usa che si è evoluta lì, oltre alla variante del Regno Unito già diffusa nel Paese. Da qui l'appello a misure più dure per combattere il virus, tra cui l'uso di mascherine, il distanziamento e l'immediata vaccinazione di quante più persone possibili. L’epidemiologo Michael Osterholm ha lanciato l’allarme anche per la variante inglese, che a suo dire colpirà gli americani “come un uragano”. ’'L'aumento di casi che si avrà con questa nuova variante proveniente dall'Inghilterra si verificherà nelle prossime 6-14 settimane", ha dichiarato nei giorni scorsi Osterholm alla Nbc. Il rischio è quello che "avremo una situazione come non l'abbiamo ancora mai vista". La situazione contagi e vittime, dunque, potrebbe ancora peggiorare.

L’appello di Fauci: "Evitare le feste del Super Bowl"

Intanto agli americani è arrivato un appello da parte di Anthony Fauci, consigliere medico capo del presidente Biden: “Gli americani devono dimenticare snack e bevande ed evitare di invitare gli amici a casa, perché il Covid-19 potrebbe essere l'ospite sgradito, domenica prossima ai festeggiamenti per il Super Bowl". Il timore è che ci sarà un nuovo picco di casi in tutta la nazione se i cittadini organizzeranno o parteciperanno alle tradizionali feste del Super Bowl. "Per quanto sia divertente riunirsi per la grande festa del Super Bowl, ora non è il momento di farlo”, ha detto Fauci, invitando quindi tutti a divertirsi ma solo con la propria famiglia. "Ogni volta che abbiamo qualcosa del genere, c'è sempre un picco, che sia una festa, Natale, Capodanno, Ringraziamento", ha detto ancora l’esperto.

Quasi la metà dei morti nel mondo si concentra in 5 Paesi

Dai dati della Johns Hopkins University emerge anche che quasi la metà dei morti provocati dal Coronavirus nel mondo, ovvero oltre 1,1 milioni, si concentra in soli cinque Paesi tra cui chiaramente gli Stati Uniti. Oltre agli Usa, gli altri quattro Paesi sono il Brasile (227.563), Messico (161.240), India (154.703) e Regno Unito (109.547).

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