Perché l’Ucraina sta usando i droni contro i russi e quanto stanno aiutando a fermare l’invasione
Ci sono anche i droni tra gli armamenti utilizzati sia da russi che ucraini. E ci sono anche i droni nel pacchetto di aiuti militari da 800 milioni di dollari promesso dagli Stati Uniti all'Ucraina per fermare i bombardamenti russi. Ma di che tipo di droni si tratta? E perché non è detto che saranno in grado di fare la differenza nella guerra? Lo ha spiegato a Fanpage.it il generale ora in pensione Carlo Landi, già comandante del Reparto Sperimentale Volo dell'Aeronautica militare, qualificato investigatore incidenti.
Che importanza hanno i droni nel conflitto in Ucraina?
Hanno sicuramente un'importanza maggiore rispetto ai conflitti passati. La tecnologia militare con il tempo si è evoluta, ma si tratta ancora di strumenti nuovi di cui si conosce relativamente poco e soprattutto non tutti i militari impiegati in guerra sono in grado di utilizzarli. L'addestramento richiede settimane e soprattutto con una guerra in corso sarebbe molto difficile. Non si possono mettere in mano strumenti simili a chi non li conosce.
Nel pacchetto di aiuti militari che gli Stati Uniti hanno previsto per l'Ucraina ci sono anche i droni. Rischiano quindi di andare sprecati?
Non credo che andrebbero sprecati ma certo sarebbero molto sotto impiegati. In questo pacchetto ci sono anche droni Switchblade, dotati di telecamere, sistemi di guida ed esplosivi. Ma non sono armi di cui si possa fare un uso immediato. I militari ucraini semplicemente non conoscono questi sistemi, non sono addestrati per gestire simile armi. Certo gli Ucraini usano droni di caratteristiche tecniche simili, ma il sistema di programmazione è totalmente differente e ne hanno a disposizione poche decine. Allo stesso tempo è vero anche che basta una piccola variazione nel drone, nel sistema che ne regola il volo e l'attacco, per rendere il suo utilizzo impossibile. Lo stesso si può dire con i missili: ad esempio la Slovacchia ha promesso all'Ucraina missili S-300, dello stesso tipo utilizzato dall'esercito ucraino. Ma anche se hanno lo stesso nome non vuol dire che siano identici e anche un piccolissimo cambiamento può fare la differenza.
Che tipo di droni sono utilizzati ora nel conflitto?
Utilizzati dagli Usa a supporto dell'esercito ucraino ci sono i così detti droni Hale (High Altitude Long Endurance), poi quelli di medio e corto raggio che impiegano le forze ucraine. Se ne parla poco ma gli Hale, come il famoso Global Hawk che è di base a Sigonella in Sicilia, consentono di acquisire una mole gigantesca di informazioni. Servono soprattutto per osservare, perché il primo problema di un militare è sapere che cosa farà l'avversario, così da poter attivare un'operazione di contrasto. Li usano gli Usa a favore degli Ucraini e anche i Russi hanno i loro modelli. Totalmente diversi per caratteristiche sono i droni Bayraktar TB-2 che usano gli ucraini e gli Orion impiegato dai russi. Sono velivoli molto leggeri, quasi dei radiomodelli molto avanzati che possono essere lanciati da terra dai soldati. Nei conflitti più recenti sono stati usati posizionati a pochi chilometri davanti a un convoglio per capire se ci sono agguati o nemici. Sono muniti di sensori termici per la notte. Gli Switchblade, invece, possono ispezionare una certa zona e quando vedono un obiettivo lo attaccano. Hanno la capacità di discriminare obbiettivi diversi come bus e carri armati ma forse non due carri diversi (russi o ucraini) e per questo vanno usati con cautela.
E poi ci sono gli Global Hawk….
Sono droni che viaggiano a 18 km di quota, irraggiungibili dalla maggior parte dei sistemi missilistici e fuori dallo spazio aereo ucraino. Questo tipo di droni da un supporto importantissimo: vedono tutti i movimenti delle truppe di terra russe e degli aeroplani. Ascoltano le comunicazioni. Analizzano i modi di funzionamento di ogni apparato elettronico che emette radio frequenze. Al momento sono a disposizione degli Stati Uniti e della Nato, e si presume che quelli Usa stiano fornendo supporto alle forze ucraine.
Quali sono quindi i vantaggi dei droni?
A parità di prestazione con i velivoli i droni sono generalmente più piccoli e meno costosi.
Possono usare tecnologie più sofisticate non avendo un uomo a bordo: nessuno rischia la vita umana e per questo possono essere impegnati anche per le "missioni suicide". Poi sono furtivi cioè possono sfuggire più facilmente all'avvistamento sia ottico che dei radar. Lo dimostra il drone partito dalla zona di Odessa e finito per un guasto vicino Zagabria dopo aver traversato due nazioni Nato senza essere intercettato. Hanno il vantaggio dell'autonomia e della permanenza. Un pilota non riesce a stare in volo per 24 ore, un drone sì. Inoltre in guerra non ci sono molti piloti a disposizione e preparare un pilota al combattimento richiede molto tempo.
Quali invece gli svantaggi?
Come ogni macchina complessa sono soggetti ai guasti. Un pilota invece riesce a garantire di portare alla base l'aeroplano anche se ha un problema meccanico. Inoltre non sono in grado di fronteggiare situazioni impreviste. E' la differenza tra intelligenza umana e capacità di un computer, anche se l'uomo nei droni militari ha sempre il controllo, solo che lo esercita da centinaia di km di distanza.
I droni, dunque, possono fare la differenza nella guerra in Ucraina?
No, non credo che la guerra possa essere decisa dai droni. Hanno una serie di missioni limitata: la superiorità aerea e le missioni di bombardamento le fanno ancora gli aerei da combattimento e i piloti. I droni aiutano sicuramente le truppe da terra ad avanzare ma sono comunque strumenti limitati e sono pochi. La tecnologia si evolverà e nei conflitti futuri avranno sicuramente un ruolo più decisivo.
Si vedranno altri armamenti nei prossimi giorni della guerra?
No non credo. La mia sensazione è che i russi stiano tenendo da parte molti armamenti più avanzati o modalità di funzionamento perché sanno che Usa e Nato li stanno ascoltando. Il segreto più importante di un militare è come agirò domani. Se so cosa farà l'avversario sono avvantaggiato. I russi così si stanno trattenendo a utilizzare nuovi mezzi o altre modalità di funzionamento perché le ritengono strategiche altrimenti rivelano i loro segreti più importanti.
Che cosa ci dovremo aspettare in futuro?
Gli Usa hanno già provato con successo droni che fungono da cisterne volanti per rifornire i velivoli da combattimento aumentando il loro raggio d'azione. E l'Australia ha un programma chiamato Loyal Wingman cioè Gregario fedele che è un drone che vola insieme a un caccia pilotato e ha il compito di difendere il pilota a bordo in caso di attacco nemico. Un drone inoltre sopporta più forza gravitazionale rispetto a un aereo durante le virate. E' facile capire il vantaggio di questi sistemi.