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Guerra in Ucraina

Perché l’Ucraina e gli Stati Uniti hanno accusato la Russia di genocidio e cosa significa

Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di commettere un genocidio in Ucraina. Vladimir Putin ha accusato Kiev di genocidio nel Donbass. Ecco che cosa stabilisce il diritto internazionale e cosa significa genocidio.
A cura di Annalisa Girardi
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Il primo a parlare di genocidio in Ucraina è stato il presidente Volodymyr Zelensky. Ora anche Joe Biden e Justin Trudeau accusano Mosca di aver commesso un genocidio, denunce a cui il Cremlino ha risposto sanzionando diversi membri del Congresso USA e del Senato canadese. Vladimir Putin, da parte sua, ha parlato di genocidio nel Donbass contro la popolazione di origine russa. In Europa sembrerebbe esserci più cautela: il presidente francese Emmanuel Macron ha preso le distanze dalle parole di Biden, chiedendo di evitare un'escalation anche per quanto riguarda la retorica, che non aiuterebbe ai processi di pace. Ma che cos'è il genocidio? E quali sono le conseguenze per chi viene accusato di commetterlo?

Il genocidio è comunemente ritenuto il più grave tra i crimini contro l'umanità. Dopo la Seconda guerra mondiale e l'orrore dell'Olocausto il diritto internazionale definì il crimine a cui l'Europa aveva assistito: la sistematica distruzione di un preciso gruppo di persone. La Convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio del 1948 indica come genocidio:

  • uccisione di membri del gruppo;
  • lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo;
  • il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale;
  • misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo;
  • trasferimento forzato di bambini da un gruppo ad un altro.

Insomma, per parlare di genocidio ci deve essere "l'intenzione di distruggere" un particolare gruppo etnico, una stirpe, una comunità religiosa, una razza. Esempi di genocidi nella storia, oltre a quello già citato degli ebrei, sono quello degli armeni da parte dell'impero Ottomano, o dei tutsi in Ruanda.

Sul fatto che la Russia stia commettendo o meno un genocidio in Ucraina il dibattito è aperto. Secondo alcuni esperti di affari internazionali, scenari come quello di Bucha, dove almeno 500 civili sarebbero stati uccisi dai militari russi, sono una chiara prova dell'intenzione di eliminare una popolazione a causa della sua identità nazionale: quindi, un genocidio. Secondo altri esperti, tuttavia, non ci sarebbero abbastanza evidenze per poter parlare di genocidio: che non significa negare che in Ucraina si stiano commettendo atrocità e crimini di guerra, ma secondo la Convenzione sul genocidio questo termini corrisponde a uno scenario molto più specifico.

Ad ogni modo, spetta alla Corte penale internazionale, che ha sede all'Aia, giudicare questo tipo di crimini e stabilire se si sia in presenza di un genocidio o meno. Lo scorso 3 marzo i giudici dell'Aia hanno aperto un'indagine sui presunti crimini di guerra commessi in Ucraina. Tuttavia né la Russia né l'Ucraina hanno ratificato lo Statuto di Roma, che ha istituito la Corte penale internazionale: Mosca ha ritirato la propria firma, Kiev ha firmato ma non ratificato il trattato.

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