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Guerra in Ucraina

Perché l’Ucraina chiede la no fly zone e perché la Nato è contraria

Zelensky ha più volte esortato l’Occidente a prendere in considerazione una no-fly zone sull’Ucraina ma la Nato ha detto No, i motivi della richiesta e del rifiuto.
A cura di Antonio Palma
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A seguito dell'invasione e dell'attacco della Russia all'Ucraina il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha più volte esortato l'Occidente a prendere in considerazione una no-fly zone sull'Ucraina in modo da risparmiare i civili dai bombardamenti aerei russi sul Paese. Una richiesta avanzata sia pubblicamente sia nei vari colloqui con tutti i leader europei e Nato dopo che la Russia ha bombardato tutte le principali città ucraine, compresa la capitale Kiev, facendo scattare sanzioni ancora più pesanti da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Una richiesta di no fly zone motivata dal fatto che, nonostante i proclami di Mosca, i russi hanno bombardato anche quartieri e palazzi civili oltre a infrastrutture fondamentali per la popolazione come quelle idriche. Funzionari ucraini hanno affermato che gli attacchi russi a Kharkiv, una città di 1,4 milioni di persone, hanno ucciso numerosi civili, compresi bambini. In un discorso video, Zelenskiy ha affermato che sono crimini di guerra e che era ora di bloccare missili, aerei ed elicotteri russi dallo spazio aereo dell'Ucraina.

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L'ipotesi di una no fly zone sull'Ucraina però è stata esclusa nettamente dalla Nato e dagli Stati Uniti e per un motivo preciso: la Nato non può impegnarsi militarmente in Ucraina che non è un paese dell'Alleanza. Pur consapevole della tragedia e disposta a inviare aiuti militari a Kiev, la Nato ha fatto sapere dal primo momento di non voler intervenire con propri uomini o mezzi nel conflitto. "Non abbiamo intenzione di entrare in Ucraina, né via terra né nello spazio aereo" ha fatto sapere il numero uno Nato Jens Stoltenberg. Anche Biden ha assicurato di voler rinforzare i confini orientali Nato con gli alleati e ha già spostato truppe mezzi e aerei in tal senso ma che nessun militare varcherà il confine con l'Ucraina. "Una no-fly zone richiederebbe "lo schieramento dell'esercito americano per farla rispettare, il che sarebbe potenzialmente un conflitto diretto, e potenzialmente una guerra con la Russia, che è qualcosa di cui non abbiamo intenzione di far parte" ha dichiarato apertamente la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki.

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