Care compagne e compagni del M5S. Care amiche e amici. E camerate e camerati, perché fra voi ci sono pure quelli (però "cari" non ve lo dico neanche morto). Mi rivolgo a tutti voi, che immagino abbiate già visto lo spot del vostro Movimento per l'uscita dall'euro. Ora, detto sinceramente, fra me e voi, non provate un sincero imbarazzo? Possibile che stamani, andando a comprare il pane, non abbiate provato almeno un etto di vergogna? Oppure incrociando il vicino di pianerottolo non abbiate fatto finta di essere al telefono? Perché io, nei vostri panni, lo avrei fatto. Ma mettiamo pure che siate davvero favorevoli all'uscita dell'Italia dall'euro, anche se io a questo proposito la penso come Fantozzi a proposito della Corazzata Potëmkin ("una cagata pazzesca"). Ma mettiamo che voi siate favorevoli. E rispondetemi: davvero non avete comunque provato un sincero imbarazzo? Vediamo:
1) Beppe Grillo negli ultimi due anni aveva giurato che lui (cioè voi) era favorevole a un referendum consultivo, ma il Movimento (cioè il Partito) non si sarebbe mai schierato. "Vogliamo solo permettere ai cittadini di decidere", avevate sempre detto. E ora invece avete prodotto uno spot.
2) Quattro giorni fa avevate inserito Romano Prodi, il papà dell'euro, fra i votabili (dal blog) per il Quirinale.
3) C'è un'intervista su Repubblica in cui Grillo spiega che il problema non è l'euro ma il debito. Ora invece sembra che il problema sia l'euro. (Ah, già, ma l'intervista era prima della crescita della Lega nord).
4) Nello spot, della durata infinita di 2 minuti e 30 secondi, non c'è un solo accenno alle ragioni dell'uscita dall'euro. Capisco che ce ne siano poche in generale, ma almeno provateci. Almeno una.
5) Il motivo principale per cui mi sarei vergognato, comunque, è che lo spot fa cagare. Non prendetevela a male, ma è inutile che io dica "rappresenta un tentativo non riuscito" oppure "incappa in una recitazione gigionesca". Perché è tutto vero ma non rende l'idea. Lo spot fa cagare. Punto. Rivaluta persino quel "lo-smac-chia-mo" cantato in coro dall'ufficio comunicazione del PD al tempo di Bersani. E in confronto a Paola Taverna che recita anche Lory del Santo non è poi così male.
Ci vediamo dal panettiere, se non cambiate idea.