Perché l’infermiera Lucy Letby uccideva i neonati prematuri: la confessione nel diario
Aveva iniziato ad uccidere i neonati prematuri che avrebbe dovuto accudire. Centinaia di piccole vittime dal 2015, ma le forze dell'ordine inglesi non sono riuscite a trovare motivazioni che potessero rendere l'infermiera Lucy Letby un'assassina.
Secondo i giudici che dovranno occuparsi del suo caso, Letby è in grado di stare a giudizio, ma secondo gli psichiatri, la donna potrebbe interpretare l'imponente processo che si svolgerà nei suoi confronti come un "piccolo grande palcoscenico" del quale approfittare per mettersi in mostra. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato proprio questo a spingere l'infermiera ad agire: nelle situazioni di estrema emergenza, Letby si sentiva considerata.
Per gli esperti, si tratterebbe del disturbo di Munchausen, ma in assenza di un motivo certo, gli inquirenti hanno deciso di ricercare il movente nella nota di "confessione" lasciata dall'ex infermiera. Nel suo diario, la donna avrebbe annotato tutti i suoi crimini, definendosi "il male". "Non ci sono parole – scriveva nell'agenda -. Sono una persona orribile e pago ogni giorno per questo. Non riesco a respirare e concentrarmi. Non avrò mai figli e non saprò mai com'è avere una famiglia".
Secondo quanto scritto dall'ex infermiera nel diario, "l'odio e il rimorso" per quanto fatto ai bambini, avrebbe preso il "sopravvento sulla sua vita". Davanti ai magistrati, la donna ha detto di non aver scritto quei biglietti per lasciare una confessione, ma di aver preso la penna d'impulso per sfogarsi dopo essere stata allontanata dal reparto nel luglio del 2016.
Secondo gli inquirenti, la donna sapeva di essere oggetto di indagine e nel 2017, poco prima che le forze dell'ordine la arrestassero, la donna avrebbe distrutto diversi documenti, a eccezione del diario di "confessioni" per farsi trovare e poter raccontare i suoi crimini.