Perché le prove di Israele contro l’UNRWA non convincono
Le Nazioni Unite hanno annunciato la creazione di un comitato indipendente per valutare la "neutralità" dell'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (UNRWA) e per rispondere alle accuse mosse da Israele a diversi suoi dipendenti, che secondo Tel Aviv sarebbero coinvolti nell'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre.
Catherine Colonna, ex ministro degli affari esteri francese, è stata scelta per essere alla guida dell'Independent Review Group per "valutare se l'Agenzia sta facendo tutto ciò che è in suo potere per garantire la neutralità e per rispondere alle accuse di gravi violazioni". Il gruppo inizierà i lavori il 14 febbraio e presenterà un rapporto al segretario generale Guterres a fine marzo, rapporto che sarà reso pubblico entro la fine di aprile 2024.
Le accuse di Israele all'UNRWA
Al momento, non sono state mostrate prove da parte di Israele del fatto che 12 dei circa 30mila dipendenti dell'UNRWA avrebbero avuto legami col gruppo islamista, anche se la loro eco è stata fortissima: una dozzina di Paesi, tra cui importanti donatori come Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Svezia, hanno annunciato la sospensione dei finanziamenti all'Agenzia, che la scorsa settimana ha minacciato di cessare le operazioni "entro la fine di febbraio" in un momento in cui a Gaza la situazione umanitaria diventa sempre più difficile.
Qui l'UNRWA fornisce infatti servizi essenziali, tra cui la gestione di 278 scuole per 280mila bambini e 22 centri sanitari primari, oltre a fornire cibo ai circa 2 milioni di persone.
Era il 18 gennaio scorso quando un alto diplomatico israeliano ha sorpreso il capo dell’UNRWA Philippe Lazzarini durante un incontro a Tel Aviv, informandolo che Israele aveva prove che membri dello staff dell'agenzia Onu erano coinvolti nel massacro del 7 ottobre che ha provocato più di 1.100 morti. "Siamo rimasti scioccati, abbiamo preso la cosa sul serio perché si trattava di accuse molto gravi", ha detto a FRANCE 24 la direttrice delle comunicazioni dell’UNRWA, Juliette Touma. L'ONU ha intanto rescisso i contratti dei membri dello staff accusati e ha affermato che stava avviando un'indagine su quelle accuse.
Il dossier segreto
Israele non ha ancora condiviso il suo dossier completo sui fatti relativi ai dipendenti UNRWA né con la stessa Agenzia né con l’Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi di supervisione interna (OIOS), l’organismo legale delle Nazioni Unite incaricato di svolgere le indagini interne.
"Non penso che abbiamo bisogno di fornire informazioni di intelligence", ha detto Lior Haiat, portavoce del ministero degli Esteri israeliano. "Ciò rivelerebbe le fonti dell’operazione. Abbiamo fornito informazioni all’UNRWA sui dipendenti che sono membri di Hamas".
Un riassunto di sei pagine del dossier israeliano, reso noto ad alcuni media tra cui FRANCE 24, fornisce i nomi dei 12 membri dello staff dell'UNRWA accusati di aver partecipato agli attacchi di Hamas. Due di loro sono morti e un altro risulta disperso. Nel documento si sostiene che uno dei dipendenti accusati, un consulente scolastico dell'UNRWA, sarebbe entrato in territorio israeliano per rapire una donna con l'aiuto di suo figlio.
Le accuse sarebbero tratte, in parte, da "informazioni di intelligence, documenti e carte d'identità sequestrati nel corso dei combattimenti". Il dossier stima che siano circa 190 gli agenti terroristici di Hamas o della Jihad islamica palestinese che lavorano per l'UNRWA. Il ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato a FRANCE 24 che le prove del coinvolgimento del personale dell’UNRWA includono il tracciamento telefonico che mostra dove si trovavano i dipendenti il 7 ottobre, nonché riprese video raccolte dalle forze di difesa israeliane. Eppure questa documentazione non è stata fornita agli investigatori delle Nazioni Unite.