Perché le coste della Turchia sono invase dalla mucillagine marina
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È ormai emergenza mucillagine marina in Turchia dove chilometri e chilometri di coste sono state letteralmente invase da uno spesso e viscido strato di una sostanza che si sta diffondendo sempre di più mettendo a rischio la vita marina e l'intero ecosistema con ripercussioni anche sull'industria della pesca locale. La zona più interessata al momento da questo fitto strato di fitoplancton, noto anche come muco o saliva di mare, è la zona costiera del mar di Marmara, a sud di Istanbul, dove le foto scattate dall'alto sono così eloquenti sulla gravità dell'emergenza da aver spinto il governo di Ankara all'immediato intervento. Ormai le segnalazioni però si stanno estendendo anche ad altre zone del Paese. Casi segnalati anche nel Mar Egeo e nelle ultime ore l'invasione di mucillagine si è estesa ad alcune zone del mar Nero, in particolare nell'area del porto di Yalikoy della provincia di Ordu, come riferiscono i quotidiani locali.
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Intanto da alcuni giorni le autorità hanno avviato un piano straordinario di intervento per la pulizia delle acque e delle zone costiere del Mare di Marmara che da tempo è sempre coperto in ampi tratti da un viscido strato di schiuma grigiastra. Il ministro dell'ambiente Murat Kurum ha annunciato l'invio di decine di imbarcazioni per la pulizia della superficie e la posa di barriere che dovranno favorire l'accumulo delle sostanze in determinati punti dove poi saranno raccolte e scaricate in depositi di stoccaggio. Per completare i lavori però ci vorrà molto tempo. Il ministro ha anche annunciato di voler fermare la pesca e gli sversamenti dichiarando il Mar di Marmara un'area protetta entro la fine del 2021.
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Secondo gli esperti, infatti il fenomeno della mucillagine è legato sia al cambiamento climatico sia all'inquinamento dovuto agli sversamenti in mare e a uno scorretto smaltimento delle acque reflue nella zona. In particolare, la proliferazione di questa sostanza è dovuta alla reazione delle alghe all'inquinamento eccessivo, prodotto dai liquami non trattati, e all'innalzamento della temperatura legato ai cambiamenti climatici. Lo stesso presidente Erdogan ha ammesso che il motivo principale arriva dalle acque reflue e ha esortato i funzionari a indagare. "La mia paura è che se la sostanza si possa espandere al Mar Nero il problema sarebbe enorme. Dobbiamo risolverlo senza indugio", ha spiegato il presidente turco.
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