Perché la sorte dell’Ucraina dipenderà soprattutto da chi vincerà tra Biden e Trump in USA
La guerra in Ucraina è in una situazione di sostanziale stallo. A oltre due mesi dall'inizio della tanto attesa controffensiva le truppe di Kiev sono riuscite ad ottenere solo risultati marginali, con pochi chilometri di territorio recuperati ai russi a fronte di importanti perdite sia di uomini che di mezzi. In questo quadro, decisamente diverso da quello che in molti si attendevano dopo il massiccio invio di armi moderne da parte degli alleati occidentali, il leader ucraino Volodymyr Zelensky è consapevole che mai come ora l'esito del conflitto dipende non solo dalla capacità delle truppe di ottenere importanti risultati sul campo, ma anche – e forse soprattutto – dalla volontà da parte dell'Occidente di continuare a sostenere Kiev assecondandone le richieste di armi e finanziamenti.
Un'analisi di Stephen Collinson, reporter della CNN, ha sollevato non pochi dubbi sulla tenuta del "fronte occidentale" qualora la controffensiva ucraina dovesse rivelarsi davvero fallimentare. Secondo il giornalista, inviato alla Casa Bianca, un nuovo stallo invernale avrebbe conseguenze negli Stati Uniti alla vigilia delle elezioni presidenziali del 2024, in cui si fronteggeranno con ogni probabilità Joe Biden e Donald Trump, nonostante i suoi guai con la giustizia: il primo è stato finora il principale "sponsor" di Kiev, inviando miliardi di dollari di armamenti moderni; il secondo, invece, è un ammiratore di Vladimir Putin molto scettico nei confronti della Nato e ha ripetutamente dichiarato che se diventerà presidente la guerra in Ucraina finirà in 24 ore, molto probabilmente alle condizioni imposte dalla Russia.
La Casa Bianca ha grandi aspettative sulla controffensiva ucraina, quindi, per ragioni sia militari che politiche: un successo soddisfacente, seppur parziale, consentirebbe a Kiev di sedere al tavolo dei negoziati da una posizione di maggior forza; un flop, invece, complicherebbe ulteriormente la situazione. L'Ucraina dovrebbe chiedere aiuti militari probabilmente per un altro anno e Biden sarebbe chiamato a prendere decisioni estremamente difficili confrontandosi con un avversario – Trump – invece risoluto a chiudere subito la partita.
I dubbi dell'Occidente: improbabile che l'Ucraina possa vincere la guerra
È per questo che, secondo Stephen Collinson, alti funzionari statunitensi e occidentali stanno facendo valutazioni sempre più caute sull'effettiva capacità delle forze ucraine di riconquistare pezzi significativi di territorio. Un alto diplomatico occidentale, la cui identità non è stata rivelata, avrebbe cupamente affermato che mentre esiste per l'Ucraina l'opportunità di fare progressi, è "estremamente, altamente improbabile" che possa cambiare radicalmente l'equilibrio della guerra nelle prossime settimane.
E ad ammettere che i risultati della controffensiva non sono quelli sperati alla vigilia è stato lo stesso Zelensky nel corso di un incontro con i media latinoamericani: "Si tratta di una manovra difficile. Sta avanzando probabilmente più lentamente di come alcune persone potrebbero desiderare". Il leader ucraino ha quindi chiesto pazienza e nuove armi più efficaci promettendo che l'esercito di Kiev trionferà sui russi demoralizzati: "C'è stanchezza nei nostri occhi, ma c'è paura nei loro occhi. E queste sono due cose molto diverse".
Negli USA opinione pubblica scettica sugli aiuti all'Ucraina
Ma basteranno queste parole di Zelensky a rassicurare gli alleati, in primis gli Stati Uniti? E qual è il polso dell'opinione publica americana? Secondo un sondaggio condotto la scorsa settimana dalla CNN il 55% degli elettori sostiene che il Congresso non dovrebbe autorizzare ulteriori finanziamenti per sostenere l'Ucraina. Circa il 51% dichiara che gli Stati Uniti hanno già fatto abbastanza mentre il 48% è ancora convinto che si debba fare di più per Kiev, dato però in sensibile calo rispetto al 62% della primavera 2022. Il sostegno allo sforzo bellico è profondamente polarizzato. Il sondaggio della CNN ha rilevato infatti che il 71% dei repubblicani pensa che il Congresso non dovrebbe autorizzare nuovi finanziamenti, mentre il 62% dei democratici afferma che dovrebbe.
L'esito della guerra in Ucraina, dunque, non dipende solo dalle strategie militari delle due parti, ma anche – e forse soprattutto – da cosa accadrà nei prossimi mesi negli Stati Uniti.