Perché la Russia ha scelto di attaccare la centrale nucleare di Chernobyl
Le truppe russe hanno preso il controllo di Chernobyl e della sua centrale nucleare, sequestrando lo staff. Da quanto riportano i media ucraini, però, gli impianti di stoccaggio delle scorie non sarebbero stati danneggiati. "I nostri soldati stanno dando la vita perché la tragedia del 1986 non si ripeta", aveva scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ma perché la Russia avrebbe deciso di attaccare un luogo così particolare, teatro del più grave disastro nucleare nella storia, dove il terreno è ancora radioattivo?
Da parte di Mosca, dopo aver preso il controllo della centrale, non sono state ancora rilasciate dichiarazioni sulle intenzioni russe rispetto al sito. Secondo alcune fonti russe di sicurezza, citate da Reuters, si tratterebbe di un segnale alla Nato. O meglio, di un avvertimento sui rischi di una risposta militare all'operazione speciale lanciata da Vladimir Putin in Ucraina. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, ha affermato che la presa di controllo della centrale da parte delle forze militari russe rappresenta "una delle più serie minacce in Europa attualmente".
Del resto, non è stato nemmeno troppo difficile per l'esercito russo prendere il controllo della zona. Si tratta infatti di un'area in gran parte disabitata a causa delle radiazioni. Occuparla, sarebbe stato relativamente semplice, ma allo stesso tempo fondamentale per lanciare un avvertimento alla Nato e all'Occidente: la Russia è una potenza nucleare e qualsiasi risposta militare alle sue azioni potrebbe avere conseguenze disastrose. E poi Chernobyl si troverebbe anche a una distanza strategica da Kiev, attaccata dai russi nella notte, e quindi di interesse per l'avanzata verso l'obiettivo finale, la capitale.
Con il controllo di Chernobyl, insomma, la Russia si sarebbe assicurata una posizione di forza nei confronti degli avversari con la minaccia di innescare un disastro nucleare. È vero che un evento di tale portata colpirebbe tanto l'Europa quanto la Russia stessa, ma Mosca potrebbe utilizzare la centrale come deterrente a una risposta della Nato sul campo.