Perché la Russia ha attaccato la base militare di Yavoriv e perché è un evento cruciale della guerra
Erano le 5 e 45 del mattino quando una trentina di missili da crociera russi hanno colpito la base militare di Yavoriv, a una ventina di chilometri dal confine polacco, causando la morte di 35 persone e il ferimento di altre 134. L'attacco è arrivato all'indomani di un avvertimento lanciato dal viceministro degli esteri russo, Sergei Ryabkov, che ieri ha dichiarato che le spedizioni occidentali di armi in Ucraina sarebbero state considerate "bersagli legittimi" dei raid russi; meno di 24 ore dopo il Cremlino ha dato il via libera al bombardamento di una base che nelle scorse settimane aveva ospitato addestratori militari stranieri di Regno Unito, Stati Uniti e altri paesi della Nato. Di tutte le vittime del raid di questa mattina al momento è ancora ignota la nazionalità.
L'attacco missilistico di stamani va quindi letto come un avvertimento in piena regola. A lungo vista con sospetto dalla Russia – i cui media hanno falsamente affermato che in passato la struttura era una base segreta della Nato – l'attacco a Yavoriv rappresenta una minaccia di Mosca all'Occidente e dimostra la capacità dei missili russi di raggiungere agevolmente il territorio polacco, distante come detto una manciata di chilometri. Gli ufficiali russi avrebbero ipotizzato che la base militare fungesse da "hub" logistico sia per ricevere spedizioni di armi in arrivo per l'esercito ucraino sia per addestrare il gran numero di volontari stranieri che si riversano nel paese, in particolar modo nell’uso dei razzi anti carro armato forniti dall’Occidente. Il bombardamento di Yavoriv è stato il modo con cui Putin ha voluto ribadire alla Nato di evitare eccessive ingerenze nel conflitto con l'Ucraina.
Il generale Bertolini: "Nato in equilibrio sulla lama di un rasoio"
Una tesi – quella dell'"avvertimento" alla Nato – sostenuta anche dal generale italiano Marco Bertolini, già comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze e della Brigata Folgore, nonché Presidente dell'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia, che un'intervista a Fanpage.it ha spiegato: "I messaggi quando sono esplosivi sono sempre un po’ particolari ma l’attacco sta a indicare che la Nato è in equilibrio su una lama di rasoio. La Nato deve fare molta attenzione a come si muove e deve cercare di evitare un coinvolgimento diretto. Fin quando la Nato opera sul territorio dei Paesi Nato il problema non dovrebbe sussistere ma se entra in territorio ucraino se ne assume i rischi. La Nato siamo noi e se viene coinvolta noi siamo coinvolti. Ci esporrebbe a dei rischi non indifferenti. Mosca non può prendere di mira eventuali convogli fuori dall’Ucraina ma all’interno dell’Ucraina penso lo farà".