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Perché la quarta ondata Covid è arrivata solo in Europa (o quasi)

Perché l’Europa è di nuovo l’epicentro mondiale della pandemia di Covid-19 nonostante i vaccini? Secondo gli esperti “la variante Delta è più contagiosa e le precauzioni a cui eravamo abituati non vengono osservate rigorosamente. Ora l’epidemia è guidata dai non vaccinati”.
A cura di Ida Artiaco
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L'Europa è di nuovo l'epicentro mondiale della pandemia di Covid-19. I Paesi dell'Est sono alle prese con una pressione sugli ospedali mai vista dall'inizio dell'emergenza sanitaria, l'Austria ha deciso di tornare in lockdown e da febbraio introdurrà l'obbligo vaccinale mentre in Germania la situazione "è drammatica". Ancora, l'Irlanda ha introdotto il coprifuoco a mezzanotte nel settore dell'ospitalità all'inizio di questa settimana, nonostante abbia uno dei migliori tassi di vaccinazione in Europa ed anche in Portogallo, l'invidia del continente, dove è stato immunizzato l'87% della popolazione totale, il governo sta valutando nuove misure man mano che le infezioni aumentano. Che significa tutto questo? Lo ha spiegato Charles Bangham, immunologo dell'Imperial College London di Londra alla Cnn: i vaccini funzionano, ed anche bene, ma da soli non possono fermare la diffusione del virus.

Perché i vaccini da soli non bastano a fermare il virus

Il vaccino "continua a fornire un'ottima protezione: l'immunità contro le malattie gravi e la morte è molto ben mantenuta anche dopo mesi dalla fine del ciclo vaccinale", ha detto Bangham. "Ma sappiamo che la variante Delta è molto più contagiosa – ha aggiunto -. Allo stesso tempo, ci sono stati cambiamenti nella società e nel comportamento e in molti paesi alcune precauzioni, come le mascherine e il distanziamento, vengono osservate meno rigorosamente". In buona sostanza, gli ha fatto eco Ralf Reintjes, professore di epidemiologia e sorveglianza della salute pubblica presso l'Università di Scienze Applicate di Amburgo in Germania, "le vaccinazioni aiutano. Sono una pietra miliare nel processo di stop alla diffusione del virus. Ma non sono abbastanza forti da sole".

L'esempio dell'Irlanda

Gli esperti portano come esempio di tutto ciò quello che sta succedendo in Irlanda: questo è uno dei Paesi con il più alto tasso di vaccinazione in tutta Europa, l'89,1% delle persone di età superiore ai 12 anni sono state completamente vaccinate, ma pochi giorni fa il governo ha imposto il coprifuoco a mezzanotte a bar, ristoranti e discoteche per fermare una nuova ondata di casi e ricoveri. Ma questo non dovrebbe sorprendere, dicono gli studiosi, perché anche piccole sacche di persone non vaccinate possono favorire la trasmissione. Dei 5 milioni di abitanti dell'Irlanda, circa un milione non è ancora protetto. "Quello che abbiamo ora è un'epidemia di non vaccinati: circa il 10% della nostra popolazione sopra i 12 anni non è vaccinata e ed è lì che il virus sta colpendo, prevedibilmente", ha affermato Sam McConkey, a capo dell'International Health and Tropical Medicine, dipartimento della RCSI University of Medicine and Health Sciences di Dublino. McConkey ha osservato che la maggior parte dei bambini non è vaccinata, che le persone anziane e vulnerabili con comorbidità possono ancora soffrire di forme gravi della malattia e che le persone asintomatiche e sane continuano a contrarre e trasmettere il virus. "La combinazione di queste quattro o cinque cose ha significato che i nostri ospedali si stanno riempiendo di nuovo", ha detto.

Obiettivo: raggiungere il 90% di popolazione vaccinata

Anche se molti paesi europei hanno raggiunto il 60% di popolazione vaccinabile immunizzata bisogna fare di più. Sempre secondo gli esperti sentiti dalla Cnn, la differenza tra i tassi di vaccinazione del 60, del 70% e dell'80% è enorme, perché ogni percentuale in più isola ulteriormente il virus e allevia la pressione sugli ospedali. McConkey ha affermato che, data la trasmissibilità dell'attuale variante Delta, nessun paese può davvero considerarsi "altamente vaccinato" e che fino a quando non immunizzeranno una percentuale del 90% della loro popolazione totale, le persone non vaccinate potrebbero continuare a guidare trasmissione virale. Dunque, sebbene i vaccini siano probabilmente lo strumento più importante per combattere il virus, non ci si può aspettare che eliminino la trasmissione da soli.

"Le nuove varianti virali sono intrinsecamente più infettive dei vecchi ceppi", ha affermato McConkey, che oltre alla sua ricerca lavora come consulente presso il Beaumont Hospital di Dublino. I vaccini continuano a ridurre drasticamente la probabilità di malattie gravi e morte, ha osservato, e hanno quindi cambiato la composizione di coloro che necessitano di cure nelle unità di terapia intensiva. Ci sono molti meno ricoveri rispetto alle ondate precedenti e "ora sono per lo più giovani non vaccinati o persone molto anziane. L'importante è continuare anche a seguire le misure anti contagio a cui eravamo abituati ma che in molti Paesi, anche per la stanchezza dovuta alla pandemia, non si stanno rispettando pedissequamente".

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