video suggerito
video suggerito
Guerra in Ucraina

Perché la presa di Bakhmut non influirà sull’annunciata offensiva ucraina secondo il generale Battisti

Delle possibili conseguenze della cattura di Bakhmut da parte della Russia e degli attacchi dal confine ucraino sul territorio russo a Belgorod ne abbiamo parlato con il generale Giorgio Battisti, analista militare ed ex comandante del Corpo d’Armata di Reazione Rapida della NATO in Italia.
Intervista a Generale Giorgio Battisti
Ex comandante del Corpo d’Armata di Reazione Rapida della NATO in Italia
A cura di Antonio Palma
76 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

All’annuncio della cattura di Bakhmut da parte della Russia, Kiev ha ribattuto che la città ucraina, per mesi teatro di sanguinosi combattimenti, è ormai un cumulo di macerie e che le forze ucraine controllano ancora il confine sud-occidentale. Intanto, truppe di terra non meglio identificate hanno oltrepassato il confine russo a Belgorod attaccando all’interno del territorio russo con azioni di sabotaggio.

Fanpage.it ha parlato degli sviluppi della guerra in Ucraina con il generale Giorgio Battisti, analista militare ed ex comandante del Corpo d’Armata di Reazione Rapida della NATO in Italia.

I russi hanno annunciato la conquista di Bakhmut dopo mesi di intensi combattimenti ma gli ucraini continuano ad affermare che le loro truppe rimangono sul territorio cittadino

Dalle immagini satellitari è chiaro che Bakhmut è nelle mani della Wagner ed è occupata dai russi. Probabilmente ci saranno alcuni combattimenti di retroguardia nell’estrema periferia occidentale della città ma di fatto è in mano ai russi. Nei giorni scorsi gli ucraini hanno tentato di esercitare una certa pressione sulle forze regolari russe che coprivano sui fianchi la progressione del gruppo Wagner in città e hanno ottenuto qualche successo tattico, respingendo i russi di qualche centinaio di metri, ma gli stessi ucraini hanno ammesso che questi contrattacchi hanno perso slancio perché i russi si erano irrigiditi e la città è praticamente distrutta. Del resto i combattimenti in città sono quelli più sanguinosi e cruenti che i soldati cercano di evitare.

Per ora gli ucraini non ammettono la perdita soprattutto per il contraccolpo sul morale delle truppe perché a Bakhmut si è combattuto accanitamente per dieci mesi e quindi migliaia di soldati addestrati hanno perso la vita per tenere una città che in realtà dal punto di vista operativo e tattico non aveva tutta questa importanza. Bakhmut era uno dei capisaldi della seconda linea di resistenza ucraina, fortificata fin dal 2014, dopo che la prima linea era stata occupata dai russi nelle prime settimane di guerra. Alimentando la resistenza, Kiev ha reso difficile l’avanzata russa e nella battaglia si sono sacrificati i soldati più addestrati che aveva l’Ucraina, come del resto è avvenuto per i russi, ma l’unica funzione tattica di Bakhmut era quella di controllare un paio di strade che portano verso occidente e che servivano a rifornire i combattenti sul fronte.

Generale Giorgio Battisti
Generale Giorgio Battisti

Cosa accadrà ora a Bakhmut? Il gruppo Wagner ha dichiarato che i suoi militari si ritireranno e consegneranno le loro posizioni all'esercito regolare di Mosca

Gli ucraini si sono già riorganizzati sulla terza linea di resistenza che fa capo a Kramatorsk e Sloviansk, sulle colline che sono a qualche decine di chilometri a occidente di Bakhmut. Il fatto che Prigozhin dica che la Wagner si ritirerà quindi può essere vero e ha una logica dal punto di vista di gestione delle forze e cioè quella di riorganizzarsi per essere pronti a ulteriori combattimenti. Il passaggio di consegna comunque non sarà una cosa semplicissima perché chi arriva non conosce la situazione né il territorio e rischia di trovarsi nei guai visto che si troverà di fronte soldati ucraini preparati e con molta esperienza di combattimento, benché in fase di ripiego dalla città. Dunque ci vorranno dei giorni con un affiancamento in modo tale che chi sostituisce non si trovi in un terreno e una situazione che potrebbe permettere agli ucraini di riprendere slancio con contrattacchi tattici per riconquistare alcune zone di Bakhmut.

La perdita di Bakhmut influirà sull’offensiva annunciata da Kiev?

La perdita di Bakhmut comunque consente agli ucraini di assestarsi a qualche chilometro più indietro, non è che i russi abbiano sfondato e stiano dilagando sul territorio ucraino. Quindi per me non influirà sull’annunciata offensiva che comunque avverrà. I tempi di questa offensiva infatti dovrebbero essere maturi, bisognerà vedere dove condurrà perché i russi la stanno aspettando e sono ben consolidati nelle trincee. Più importanti sono questi bombardamenti continui su depositi di armi e munizioni ucraini con i quali i russi stanno cercando di ritardare l’attacco ucraino.

Nella regione russa di Belgorod invece si è assistito ad attacchi di truppe via terra per la prima volta. Kiev parla di oppositore russi ma Mosca dice che è un'operazione ucraina per distogliere l'attenzione dalla sconfitta subita a Bakhmut

L’azione a Belgorod è stato un altro colpo all’orgoglio russo. Non è la prima volta che la zona viene fatta oggetto di attacchi ma in precedenza si è trattato di missili e droni, questa volta formazioni terrestri sono riuscite a superare i confini russi e per almeno un giorno e con una certa facilità hanno potuto sabotare infrastrutture locali. Certamente parlando russo e senza distintivi ucraini hanno avuto gioco facile per colpire. Detto questo io ritengo che la perdita di Bakhmut non possa essere bilanciata con questa azione di sabotatori. Queste azioni, come accaduto in passato sul territorio russo, servono a dimostrare solo che la difesa russa è abbondantemente penetrabile e per tenere alto il morale di combattenti e popolazione e infine anche per ricordare ai russi che devono vigilare sul proprio territorio.

76 CONDIVISIONI
4423 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views