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Guerra in Ucraina

Perché la Polonia non vuole più dare le armi all’Ucraina

“Non stiamo più trasferendo armi all’Ucraina perché ora ci stiamo armando, dobbiamo difenderci” ha detto il Premier polacco ma la decisione in realtà potrebbe essere una ritorsione contro Zelensky dopo altissime tensioni commerciali sul grano ucraino.
A cura di Antonio Palma
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Dopo essere stata tra i principali sostenitori dell’Ucraina nella guerra contro la Russia e di conseguenza anche tra i principali fornitori di armi a Kiev, oltre che di aiuti umanitari, ora la Polonia sembra volersi smarcare dall’ingombrante vicino. Varsavia infatti ha annunciato nelle scorse ore di aver smesso di fornire armi all’Ucraina prendendo alla sprovvista Kiev che è nel pieno della controffensiva e ha bisogno continuo di armi.

La svolta a sorpresa è stata annunciata dallo stesso primo ministro polacco Mateusz Morawiecki adducendo motivi di carattere militare ma dietro la mossa del governo polacco in realtà sembrano esserci motivi prettamente economici e commerciali connessi alle tensioni sul commercio del grano con Kiev. “Non stiamo più trasferendo armi all’Ucraina perché ora stiamo armando la Polonia con armi più moderne, dobbiamo difenderci" ha detto il primo ministro in un'intervista televisiva. "L'Ucraina si sta difendendo da un brutale attacco da parte della Russia, e capisco questa situazione, ma, come ho detto, dobbiamo difendere il nostro Paese. Non daremo più armi all'Ucraina, perché ora stiamo armando la Polonia" ha insistito il Premier polacco senza altri riferimenti.

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In realtà la mossa di Varsavia è arrivata al culmine di una tensione crescente tra Polonia e Ucraina che nelle ore precedenti aveva portato la prima a convocare l’ambasciatore ucraino, avvertendo di ulteriori mosse di ritorsione. A scatenare la rabbia polacca il discorso di Zelensky all’Onu durante il quale ha accusato alcuni paesi europei di avvantaggiare la Russia con lo stop alle esportazioni di grano ucraino via terra.

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia infatti ha chiuso le rotte marittime del Mar Nero utilizzate prima della guerra e così l’UE è diventata un’importante via di transito e destinazione per il grano ucraino. Questo però ha causato un crollo dei prezzi sui mercati locali e a maggio si è corso ai ripari limitando le importazioni ucraine e la vendita del grano nei Paesi dell’est Europa, pur consentendo il transito verso occidente.

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Zelensky chiede che lo stop sia ora interrotto ma Polonia, Ungheria e Slovacchia si oppongono. Kiev ha dichiarato che presenterà un reclamo all'Organizzazione mondiale del commercio e il Presidente ucraino lo ha ribadito all’Onu, facendo infuriare la Polonia. “Abbiamo avvertito le autorità ucraine che se le tensioni commerciali dovessero intensificarsi, aggiungeremo altri prodotti al divieto di importazione in Polonia. Le autorità ucraine non comprendono la destabilizzazione del settore agricolo polacco. Stiamo proteggendo gli agricoltori polacchi” hanno spiegato dal governo di Varsavia.

"Siamo stati i primi ad aiutare l'Ucraina ed è per questo che ci aspettiamo che comprendano i nostri interessi", ha detto mercoledì Morawiecki a Polsat News, aggiungendo: "Naturalmente rispettiamo tutti i loro problemi, ma per noi gli interessi dei nostri agricoltori sono la cosa più importante."

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