Perché la guerra tra Russia e Ucraina non finirà nel 2023: l’analisi del consigliere del Cremlino
"La probabilità di negoziati di pace è zero". È perentorio Dmitrij Suslov, consigliere del Cremlino, che dirige il Centro di studi europei e internazionali presso la Scuola superiore di Economia di Mosca quando parla della guerra in Ucraina.
Intervistato dal Corriere della Sera, l'esperto ha spiegato perché non è ancora tempo di parlare di pace tra Mosca e Kiev. "L’Occidente – ha detto – non permetterà all’Ucraina di entrare, né parteciperà ad alcun negoziato prima dell’offensiva di primavera. La nostra lettura della posizione occidentale è che se l’attacco ucraino ha successo e la Crimea sarà minacciata, allora la situazione sarà propizia a un negoziato. Ma se questo non succede, sarà la Russia a non consentire alcuna trattativa prima della sua controffensiva in autunno. Non mi aspetto quindi nulla sul fronte negoziale entro il 2023″.
L'aiuto occidentale a Kiev
Nessuna fine del conflitto entro quest'anno, dunque. Anche i russi non sottovalutano l'avversario. "Non dobbiamo esagerare, né sottovalutare il potenziale militare dell’Ucraina – ha aggiunto Suslov -. Guardiamo i numeri però: finora secondo le nostre stime, sono stati consegnati 57 nuovi tank su 300 promessi, compresi i Leopard 2 tedeschi e i Challenger britannici. Anche se arrivassero tutti, ma non succederà fino alla fine dell’anno, non sarebbero molti. Tenuto conto anche del resto — blindati, obici, munizioni e caccia — quella ucraina è una minaccia seria. Ma non credo che queste siano le “armi magiche”, in grado di fare la differenza sul terreno".
Se, insomma, venisse meno il sostegno occidentale, le cose per Kiev si complicherebbero. Proprio su Usa e loro alleati, Suslov ha affermato che, oltre all'ingresso della Finlandia nella Nato, anche "l’incriminazione del presidente russo da parte della Corte Penale Internazionale esclude ogni possibilità di normalizzare i rapporti con l’Europa nel prossimo futuro".
Oggi incontro Macron-Von der Leyen-Xi
Tuttavia, il lavoro diplomatico non si ferma. Oggi pomeriggio il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen incontreranno a Pechino Xi Jinping con il quale discuteranno proprio della guerra in Ucraina, dopo il vertice in mattinata con il premier cinese Li Qiang nella Sala Grande del Popolo.
La pressione occidentale sta infatti crescendo sulla Cina affinché assuma un ruolo più attivo nel processo di pace in Ucraina.
Esplosioni a Melitopol
Intanto, continuano gli scontri sul terreno. "Diverse potenti esplosioni" sono state udite oggi nella città occupata dai russi di Melitopol, nell'oblast ucraino di Zaporizhzhia. Lo ha riferito il sindaco in esilio Ivan Fedorov, in un post di Telegram. Da parte loro, fonti filorusse parlano di "almeno tre esplosioni udite in varie parti della città, causate dal lavoro del sistema di difesa aerea".