La Corea del Sud ha dichiarato la “legge marziale d’emergenza”: cosa succede adesso
Con una mossa a sorpresa, il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, ha dichiarato la "legge marziale d'emergenza". La misura, ha spiegato, è stata adottata per "proteggere il Paese dalle forze comuniste della Corea del Nord". Yoon ha inoltre giustificato la sua decisione accusando l'opposizione di controllare il Parlamento e paralizzare il governo con attività sovversive, secondo quanto riportato da ABC News.
"Dichiaro la legge marziale per proteggere la libera Repubblica di Corea dalla minaccia delle forze comuniste nordcoreane, per sradicare le spregevoli forze anti-statali filo-nordcoreane che stanno rubando la libertà e la felicità del nostro popolo, e per difendere l’ordine costituzionale", ha dichiarato il presidente.
Legge marziale d’emergenza, cosa succede ora in Corea del Sud
Non accadeva da 50 anni che Seul adottasse una misura così drastica, concepita per affrontare situazioni di conflitto con il Nord. Tuttavia, questa volta Kim Jong-Un non sembra essere direttamente coinvolto. La decisione deriva piuttosto da un acceso conflitto politico interno, esacerbato dalla frattura istituzionale tra un’Assemblea Nazionale dominata dalla maggioranza liberale e la presidenza conservatrice di Yoon. Al potere dal 2022, il presidente ha visto il suo indice di gradimento calare significativamente negli ultimi mesi.
Durante il suo annuncio televisivo, Yoon ha accusato l'opposizione di "paralizzare i tribunali del Paese, minacciando i giudici, mettendo sotto accusa i procuratori, e tentando di rimuovere il Ministro degli Interni, il massimo regolatore dell'emittenza radiotelevisiva, il capo del Consiglio di revisione contabile e di ispezione e il Ministro della Difesa".
Non è ancora chiaro quali conseguenze la dichiarazione dello stato di emergenza avrà sulla vita quotidiana dei sudcoreani. Subito dopo l'annuncio, tuttavia, Yoon ha convocato una riunione con il consiglio dei ministri e i vertici militari.
Maggioranza e opposizione unite contro la decisione di Yoon
Le forze di opposizione hanno dichiarato che tenteranno di annullare il provvedimento, mentre le Forze armate hanno comunicato il divieto di attività del Parlamento e dei partiti.
Anche il leader del partito di governo, Potere Popolare, Han Dong-hoon, ha definito il provvedimento "sbagliato" e ha assicurato che farà il possibile per bloccarlo con il sostegno della popolazione.
Il parlamento di Seul ha approvato all'unanimità il rifiuto della legge marzialel. L'Assemblea nazionale, in sessione plenaria, ha approvato una risoluzione che ne richiede l'abolizione. Hanno votato a favore tutti i 190 deputati presenti. Lo rende noto l'agenzia Yonhap.
Farnesina a italiani: “Prudenza negli spostamenti”
"Il Presidente Yoon ha dichiarato la legge marziale il 3 dicembre 2024. Vengono così vietate le attività politiche e gli assembramenti. Si registrano scontri tra esercito e manifestanti nell'area del Parlamento. Si segnalano possibili disagi alla connessione internet. Si raccomanda ai connazionali massima prudenza negli spostamenti, evitare gli assembramenti e manifestazioni e di seguire le indicazioni delle Autorità locali".
Lo scrive per la Corea del Sud il sito ‘Viaggiaresicuri' della Farnesina. Per emergenze l'Ambasciata d'Italia a Seul è raggiungibile al numero +821022420491.
Preoccupazione da USA e ONU
L'Amministrazione USA afferma di "non è stata avvertita in anticipo" della dichiarazione di imposizione della legge marziale del presidente sudcoreano Yoon. Lo ha riferito un portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale. "Siamo seriamente preoccupati da quanto vediamo svilupparsi", ha invece sottolineato un alto funzionario dell'Amministrazione Biden citato dalla Cnn.
Le Nazioni Unite hanno invece comunicato di stare seguendo "molto da vicino e con preoccupazione" gli eventi in Corea del Sud. Lo ha riferito Stephane Djuarric, portavoce del Segretario generale Antonio Guterres, aggiungendo che "la situazione si sta evolvendo rapidamente".
E anche il Cremlino ha definito “allarmante” la situazione a Seul e sta osservando da vicino gli sviluppi: lo ha dichiarato il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov. “La situazione è allarmante. Stiamo osservando da vicino”, ha detto Peskov. Lo riporta Interfax.