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Guerra in Ucraina

Perché la controffensiva ucraina è vicina alla svolta secondo il generale Battisti

“L’obiettivo della controffensiva ucraina era e rimane raggiungere il Mar d’Azov. I prossimi giorni saranno significativi e determinanti”: l’analisi del Generale a Fanpage.it.
Intervista a Giorgio Battisti
Generale, ex comandante del Corpo d'Armata Italiano di Reazione Rapida della NATO (NRDC-ITA) e Presidente della Commissione Difesa del Comitato Atlantico Italiano.
A cura di Ida Artiaco
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"Dopo circa due mesi e mezzo di controffensiva gli ucraini si sono resi conto che dovevano dare una svolta e una maggiore energia nel condurre questi attacchi prima che inizi il periodo delle piogge autunnali. Bisognerà aspettare i prossimi giorni per capire se riusciranno a trasformare il successo tattico ottenuto nell'oblast di Zaporizhzhia con la conquista del villaggio di Robotyne in successo operativo, per potersi spingere fino al Mar d'Azov".

Così il generale Giorgio Battisti, ex comandante del Corpo d'Armata Italiano di Reazione Rapida della NATO (NRDC-ITA), ha commentato a Fanpage.it gli sviluppi della controffensiva ucraina che, dopo settimane di stallo, sembra aver avuto una accelerazione negli ultimi giorni, quando gli uomini di Kiev sono avanzati di diversi chilometri verso Tokmak, nell'oblast di Zaporizhzhia, puntando con decisione verso Melitopol.

Generale Giorgio Battisti
Generale Giorgio Battisti

Generale Battisti, a cosa è dovuto questo cambio di passo?

"Ritengo preliminarmente che dopo oltre 2 mesi e mezzo di controffensiva, che – ricordiamo – è iniziata il 4 giugno, gli ucraini si siano resi conto che dovevano dare una svolta e una maggiore impulso nel condurre questi attacchi perché tra circa un mese e mezzo inizierà la stagione delle piogge autunnali, per cui il movimento fuori strada diventerebbe quasi impraticabile per i mezzi pesanti, in particolare per i carri armati. Quindi credo che abbiano valutato questa necessità di ottenere evidenti risultati prima della pausa autunnale.

A ciò penso che abbia contribuito molto anche l’incontro che, pur essendo dichiarato riservato, è avvenuto qualche giorno fa in una località al confine con la Polonia tra alcuni vertici militari della Nato e quelli ucraini. Un meeting durato 5 ore. Sulla base dello stato della situazione fino a quel momento, è probabile che i rappresentanti dell'Alleanza atlantica abbiano fornito alcune indicazioni per cambiare il metodo e l'approccio della controffensiva che fino ad allora, dicevano i critici, vedeva gli ucraini disperdere le principali forze su tutto il fronte di circa 1000 km senza focalizzarsi sulla zona principale e più importante che è quella dell'oblast di Zaporizhzhia".

Come mai?

"L'obiettivo della controffensiva ucraina era e rimane raggiungere il Mar d'Azov superando le varie linee difensive russe. Nella visione ucraina le forze, anche quelle addestrate dalla Nato, venivano disperse in diversi tentativi di attacco ma senza esercitare una pressione maggiore in un punto particolare che era ed è nell'area di Zaporizhzhia.

Dopo l'incontro dei giorni scorsi si è notato questo cambio repentino nella condotta degli attacchi, dunque una maggiore gravitazione nella zona di Zaporizhzhia. Ciò gli ha permesso agli ucraini, stando a quanto affermano i vertici militari, di riconquistare dopo intensi combattimenti il villaggio di Robotyne che, se si guarda alla carta topografica, permetterebbe proseguendo oltre di arrivare alla conquista del nodo stradale di Tokmak, da cui dipartono due rotabili principali in direzione Mar d'Azov, che sono verso Melitopol a sud e verso Berdiansk a sud-est".

Cosa rappresenterebbe la conquista di Tokmok?

"Se gli ucraini riusciranno a sfruttare di questo successo tattico, ci saranno buone possibilità che la controffensiva possa procedere verso il Mar d'Azov. Si dovrà vedere cosa succede nei prossimi giorni: i russi al momento continuano a condurre azioni offensive e attacchi nella zona di Kharkiv, gli ucraini attaccano con successo in questi ultimi giorni a Sud e conducono anche attacchi a Bakhmut, dove riescono ad avanzare anche se di poco. Si tratterà adesso di vedere chi subisce maggiormente il logoramento, dei materiali e del personale".

Cosa servirebbe agli ucraini per continuare la controffensiva?

"Agli ucraini per poter tramutare il successo tattico in successo operativo, che permetterebbe loro di arrivare fino al Mar d'Azov, che dista circa 80 chilometri dalla zona in cui sono arrivati, oltre a concentrare le forze principali, quindi a fare massa per travolgere le difese russe, che restano comunque sempre ben articolate con successive linee di trincee, ostacoli anticarro e campi minati, servirebbe disporre della superiorità aerea, anche locale nella zona di Zaporizhzhia per evitare che i vettori aerei russi continuino a colpire le proprie truppe. Potrebbe essere un condizionamento per la controffensiva che può creare rallentamenti nell'azione. Ripeto, ritengo che i prossimi giorni saranno significativi e determinanti per capire l'esito di questo sfondamento. Credo che ci siano le premesse per un successo di Kiev anche perché la conquista del villaggio di Robotyne è servita pure a risollevare il morale delle truppe ucraine".

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