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Guerra in Ucraina

Perché la Cina di Xi Jinping potrebbe essere l’unica a mediare la pace tra Russia e Ucraina

Alberto Forchielli, partner fondatore di Mandarin Capital Partners, a Fanpage.it sul ruolo della Cina nella guerra tra Russia e Ucraina: “Pechino sotto sotto si riserva la possibilità di fare il broker di pace, al momento opportuno potrebbe intervenire su Putin e mediare la pace. Anche perché l’unica persona che abbia un impatto vero sullo zar in questo momento è il presidente cinese Xi Jinping”.
A cura di Ida Artiaco
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La Cina potrebbe avere un ruolo centrale nella guerra tra Russia e Ucraina, anche se fino a questo momento è rimasta in parte a guardare. Questo perché "Pechino vorrebbe riservarsi la possibilità di essere broker di pace tra le due parti, intervenendo su Putin al momento opportuno e mediando per la fine delle ostilità". Ne è convinto Alberto Forchielli, partner fondatore di Mandarin Capital Partners con una esperienza manageriale nell’ambito dello sviluppo di affari internazionali, con particolare focus su SEA (South East Asia), Stati Uniti e Cina. A Fanpage.it ha spiegato quali sono gli stretti rapporti tra Pechino e Mosca e perché il governo di Xi Jinping, per uscire da una situazione di imbarazzo, vorrebbe cercare di avere un ruolo risolutore nel conflitto in Europa orientale.

Alberto Forchielli.
Alberto Forchielli.

Forchielli, mentre continuano le tensioni tra Occidente e Russia, quale è la posizione della Cina?

"Bisogna prima di tutto distinguere tra la posizione ufficiale della Cina e quella dell'opinione pubblica. Quest'ultima è schierata pro Putin, pro Russia e pro guerra, un atteggiamento che deriva dal loro profondo odio per l'Occidente e per l'America, che ormai è percolato in questi anni di confronto Usa-Cina e favorito dalla propaganda di regime. Il governo cinese, invece, è in grande imbarazzo perché ha sempre professato la non ingerenza, la pace e il non intervento militare, dalla guerra in Vietnam fino ad oggi, e in questo è sempre rimasto molto coerente. Pechino ha inoltre ottimi rapporti con l'Ucraina, basti pensare che la prima portaerei cinese è stata comprata da Kiev, che è sempre stata fonte di know how tecnologico ed economico per la Cina stessa. Tutto quello che non avevano ottenuto dai russi lo avevano ottenuto dagli ucraini, quindi ha ancora bisogno dell'Occidente. Dall'altro lato, però, il presidente Xi Jinping e Putin hanno rapporti personali, si sono visti decine di volte e hanno detto che non c'è limite alla loro amicizia".

Pechino sta facendo il doppio gioco?

"Doppio gioco mica tanto. La Cina condanna la Nato, chiede una soluzione pacifica e sotto sotto allo stesso tempo si predispone ad aiutare la Russia ad alleviare il peso delle sanzioni occidentali".

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In che modo?

"Sotto l'aspetto commerciale, la Cina può dare alla Russia tutti quei prodotti che l'Occidente non ha più disponibilità a dare, mentre sotto quello finanziario può dargli appoggio per il sostenimento del rublo, oltre al finanziamento delle banche russe e alla possibilità di passare attraverso Pechino per annullare il blocco del sistema SWIFT. In altre parole, invece che mandare un pagamento in Russia, lo si manda via Swift a una banca cinese che a sua volta lo triangola alla banca russa. Potrebbe cioè offrirsi ad azioni di triangolazione, anche se al momento le stesse banche cinesi sono ferme perché anche loro temono le sanzioni occidentali, non vorrebbero essere scollegate al sistema del dollaro. Non ho prova che qualcosa sia avvenuto ma è una mia speculazione: se la Russia avesse bisogno di valuta occidentale per sostenere il rublo sono convinto che in quale modo la Cina potrebbe fornirglielo".

Che ruolo potrebbe giocare la Cina per uscire dall'impasse di questi giorni?

"La Cina sotto sotto si riserva la possibilità di fare il broker di pace, al momento opportuno potrebbe intervenire su Putin e mediare la pace con l'Ucraina per la fine della guerra. Questo è il ruolo che il Governo di Pechino si augura di poter svolgere per redimersi in parte ai nostri occhi, a quelli europei, tentando la mediazione al momento giusto. Ora sta a guardare prima di intervenire. Sarebbe in questo caso un round tutto cinese, forse fatto a Pechino, per far valere il proprio peso. Anche perché l'unica persona che abbia un impatto vero su Putin in questo momento è Xi Jinping, a cui è legato da una lunga amicizia. Ma mentre il presidente bielorusso Lukashenko, pure molto vicino allo zar, è una sua pedina, Xi Jinping è uno che gli ordini li dà, anche a Putin. Dopo questa guerra la Russia rischia di diventare uno stato vassallo della Cina".

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