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Perché la CIA ha pubblicato sui social annunci di lavoro in coreano, mandarino e farsi

La CIA (Central Intelligence Agency) ha lanciato una campagna di reclutamento volta a individuare agenti disposti a lavorare per gli Stati Uniti da Iran, Cina e Corea del Nord.
A cura di Davide Falcioni
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Se siete alla ricerca di lavoro, vivete in Cina, Iran o Corea del Nord e vi appassiona il mondo dell'intelligence questo pezzo fa per voi. La CIA (Central Intelligence Agency) infatti ha lanciato una campagna di reclutamento volta a individuare agenti disposti a lavorare per gli Stati Uniti nei Paesi sopra menzionati.

L'agenzia di intelligence ieri ha pubblicato in rete su diverse piattaforme sociali istruzioni in coreano, mandarino e farsi, illustrando i passi che i potenziali informatori possono seguire per contattare i funzionari dell’intelligence statunitense senza correre alcun rischio. Le istruzioni includono modalità per raggiungere la CIA attraverso il suo sito pubblico o tramite il darknet, una sezione del web accessibile solo con strumenti speciali progettati per occultare l’identità dell’utente.

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All'indomani dell'invasione russa dell'Ucraina la CIA aveva pubblicato istruzioni simili in russo due anni fa. Visto il successo di quell'iniziativa l'agenzia ha deciso di replicare. "Le persone stanno cercando di contattarci da tutto il mondo e stiamo offrendo loro istruzioni su come farlo in modo sicuro", afferma un comunicato diffuso dall’agenzia. "I nostri sforzi su questo fronte hanno avuto successo in Russia e vogliamo assicurarci che gli individui in altri regimi autoritari sappiano che siamo in affari". I messaggi nelle tre lingue sono stati pubblicati su Telegram, YouTube, X, Facebook, Instagram e LinkedIn.

L'intelligence statunitense considera la Corea del Nord, l'Iran e la Cina "obiettivi difficili" quando si tratta di raccolta di informazioni, dato il severo livello di sorveglianza che questi Paesi impiegano per reprimere il dissenso. Mason Richey, professore associato di politica internazionale presso l'Università di studi esteri di Hankuk, a Seul, dubita però che le informazioni che la CIA riuscirà ad ottenere tramite questa modalità di reclutamento siano davvero utili. Intervistato dalla BBC: "Immagino che l'agenzia sappia perfettamente cosa sta facendo, ma ci si chiede quante di queste persone scontente siano abbastanza vicine al potere e ai luoghi in cui vengono prese decisioni importanti", ha affermato.

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