Perchè in Francia si vota per il Presidente della Repubblica e in Italia no: le differenze
Domenica 10 aprile in Francia si voterà per il primo turno delle elezioni presidenziali. In campo 12 candidati, che si contendono l'elezione a nuovo Presidente della Repubblica, ruolo attualmente ricoperto da Emmanuel Macron. Quest'ultimo si candida per il suo secondo mandato. Il sistema francese prevede una Repubblica semi-presidenziale, in cui i cittadini eleggono direttamente il Capo dello Stato a suffragio universale. Si tratta di un modello diverso da quello italiano, che è quello di una Repubblica parlamentare. In questo caso i cittadini votano solo per il Parlamento ed è quest'ultimo ad eleggere il Presidente della Repubblica. Anche da noi, però, esiste una proposta di legge costituzionale, promossa da Fratelli d'Italia, per trasformare il sistema in presidenziale e far eleggere direttamente dalla popolazione il Capo dello Stato. Sono poi molto diversi i poteri che spettano ai Presidenti nei due Paesi. Ma vediamo nel dettaglio quali sono i meccanismi di elezione e i poteri del Presidente francese, a differenza di quello italiano.
Quali sono i poteri del Presidente della Repubblica francese?
Diversamente degli altri Presidenti della Repubblica di altri grandi Stati europei, il Capo dello Stato francese ha un potere di indirizzo politico. Questo significa che non solo nomina il governo, ma esercita su di esso una fortissima influenza, soprattutto in politica estera. Inoltre si spartisce il potere legislativo e quello esecutivo con il Parlamento (formata da Assemblea Nazionale e Senato) e il governo (a cui spettano però la maggior parte di queste facoltà).
Il Presidente nomina quindi il primo ministro e su sua proposta i vari ministri. L'Assemblea nazionale (equivalente alla nostra Camera), può votare la sfiducia al governo: in questo caso l'esecutivo deve dimettersi. Pertanto il Capo dello Stato francese deve scegliere un primo ministro rappresentativo della maggioranza dell'Assemblea. Se quest'ultima è di un partito diverso dal suo, si parla della cosiddetta "coabitazione".
Il Presidente, poi, è arbitro dei poteri pubblici e deve assicurare il rispetto della Costituzione, oltre che garantire l'integrità del territorio nazionale e il rispetto dei trattati internazionali. Per il resto: promulga le leggi; può chiedere al Consiglio costituzionale di controllare le leggi; indice referendum; può sciogliere l'Assemblea in casi eccezionali; nomina tre membri del Consiglio costituzionale e alcuni alti funzionari; ha iniziativa politica sulla revisione della Costituzione su proposta del primo ministro; è a capo della diplomazia e delle forze armate; assume pieni poteri in caso di emergenza nazionale.
La carica dura 5 anni e segue l'andamento dell'Assemblea (si vota infatti per le presidenziali e le parlamentari lo stesso anno, a meno di scioglimento anticipato del Parlamento).
Le differenze con il Presidente della Repubblica italiano
Diversamente dal Capo dello Stato francese, il nostro non ha un vero potere di indirizzo politico. Nomina quindi il presidente del Consiglio e, su sua proposta i ministri, ma per il resto fa da arbitro costituzionale tra i poteri dello Stato, senza entrare nella dialettica politica. Nessuna scelta di merito sulle leggi, ad esempio, ma solo un controllo formale sulla loro costituzionalità e un'influenza più soft sull'attività di Parlamento e governo.
Questo, però, non vuol dire che il nostro Presidente sia una figura meno rilevante. Può infatti: sciogliere le Camere; promulgare le leggi ed emanare i decreti governativi; nominare cinque senatori a vita e tre giudici costituzionali; rinviare le leggi alle Camere; indire i referendum; concedere grazie e commutare pene; dichiarare lo stato di guerra, deliberato dalle Camere (senza però assumere poteri speciali, che spettano al governo). Inoltre detiene il comando delle forze armate e presiede il Consiglio supremo di difesa e il Consiglio superiore della magistratura.
La carica dura 7 anni e non segue l'andamento del Parlamento (i cui membri vengono eletti direttamente dai cittadini ogni 5 anni).
Come funziona il voto per le presidenziali in Francia
Il presidente della Repubblica viene eletto dai francesi a suffragio universale. Per farlo esiste un sistema elettorale con doppio turno. Al primo viene direttamente eletto chi raggiunge la maggioranza assoluta dei consensi (il 50%+1 degli elettori). Se questo quorum non viene raggiunto, si procede con il ballottaggio tra i due candidati più votati al primo turno. Al secondo turno chi ottiene un voto in più diventa Capo dello Stato.