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Guerra in Ucraina

Perché il 29 settembre di un anno fa è stato sfiorato lo scontro aereo diretto tra Russia e Nato

Il 29 settembre del 2022 si è arrivati a un passo dallo scontro diretto tra Russia e Nato: un pilota di caccia di Mosca ha infatti tentato di abbattere un aereo inglese della RAF ritenendo – erroneamente – di aver ricevuto il permesso di sparare.
A cura di Davide Falcioni
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Il 29 settembre del 2022, sette mesi dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina, si è arrivati a un passo dallo scontro diretto tra Russia e Nato: un pilota di caccia di Mosca ha infatti tentato di abbattere un aereo inglese della RAF ritenendo – erroneamente – di aver ricevuto il permesso di sparare. Il pilota lanciò due missili che fortunatamente non andarono a segno, ma Mosca poco dopo si affrettò a spiegare che l'incidente era stato provocato da un "malfunzionamento tecnico", versione che alcune settimane dopo venne pubblicamente accettata dal Ministero della Difesa britannico.

A distanza di quasi un anno da quell'episodio, che avrebbe potuto scatenare una reazione della Nato, tre autorevoli fonti militari occidentali hanno spiegato alla BBC cosa avvenne quel giorno. L'aereo della RAF, con un equipaggio di trenta persone, stava effettuando una missione di sorveglianza sul Mar Nero nello spazio aereo internazionale. Il velivolo, un RC-135 Rivet Joint, si imbatté in due aerei da combattimento russi SU-27. Il pilota di uno dei jet credeva di aver ottenuto il permesso a colpire l'aereo britannico a seguito di un comando ambiguo proveniente da una stazione terrestre russa. Il secondo pilota russo invece no. "Ha protestato e imprecato contro il suo collega quando ha lanciato il primo missile", riporta la BBC.

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Le parole che avrebbero mandato in confusione il pilota russo sarebbero state "sei sull'obiettivo", un'indicazione ambigua interpretata come un permesso a fare fuoco. L'aviatore ha quindi lanciato un missile aria-aria, che tuttavia fortunatamente non è riuscito ad agganciare il suo bersaglio. Si è trattato dunque di un errore e non di un malfunzionamento come affermato nelle immediatezze dell'evento

Fonti della difesa hanno riferito alla BBC che in seguito è scoppiata una lite tra i due piloti russi. Il pilota del secondo SU-27 infatti non aveva affatto compreso che gli fosse stato dato il permesso di sparare. Ciononostante il collega ha comunque lanciato un altro missile, anch'esso per fortuna non andato a bersaglio.

Quel giorno di fine settembre dello scorso anno, quindi, si è davvero sfiorato l'incidente che avrebbe potuto scatenare la terza guerra mondiale. L'episodio è stato confermato tre settimane dopo dal governo britannico, che ha accettato – almeno pubblicamente – la versione del Ministero della Difesa russo, quella di un "malfunzionamento tecnico". L'allora Ministro della Difesa inglese Ben Wallace lo definì un "impegno potenzialmente pericoloso". "Non consideriamo questo incidente come un'escalation deliberata da parte dei russi, e la nostra analisi concorda che si è trattato di un malfunzionamento".

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