Perché i russi vogliono chiudere la guerra in Ucraina entro il 9 maggio
Mentre i negoziati tra Russia e Ucraina non fanno passi avanti e l'esercito di Putin arranca nel suo tentativo di conquistare Kiev, i soldati russi stanno ricevendo dai loro superiori l'indicazione che la guerra debba finire entro il nove maggio. Lo riporta Sky News che cita fonti di intelligence dello Stato maggiore delle forze armate dell’Ucraina. Tra gli uomini dell'esercito di Zelensky si parla di un “costante lavoro di propaganda in corso nel personale delle forze armate russe” che fa riferimento, appunto, al nove maggio.
Perché proprio il 9 maggio
La domanda è lecita. In Russia, in quella data cade la celebrazione della cosiddetta "Giornata della Vittoria", l'anniversario della vittoria sulla Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. La firma sulla resa arrivò nella tarda sera dell'8 maggio 1945, quando però a Mosca era già ‘domani', il 9 maggio appunto, con l'annuncio del governo sovietico che avvenne durante quella mattinata.
L"operazione militare speciale' per la ‘denazificazione' dell'Ucraina
Arrivare al giorno del 77esimo anniversario della vittoria sui nazisti con la guerra in Ucraina ancora in corso sarebbe un vero e proprio smacco per Vladimir Putin, già in evidenti difficoltà in quella che era convinto fosse una "guerra lampo". Ecco dunque perché riuscire a riportare a casa le proprie truppe entro fine di aprile o i primi giorni di maggio consentirebbe al numero uno del Cremlino di presenziare alla parata sulla Piazza Rossa ribadendo e rivendicando il successo nell’'operazione militare speciale' contro Kiev. Il cui obiettivo, come ripetuto in più occasione, non è l'occupazione del Paese ma la sua ‘denazificazione e demilitarizzazione'. Celebrarne la realizzazione il 9 maggio sarebbe per Putin un vero e proprio trionfo.