Perché Hamas ha respinto la proposta israeliana di cessate il fuoco a Gaza

Hamas ha respinto una proposta israeliana per un cessate il fuoco di sei settimane nella Striscia di Gaza, che prevedeva il disarmo del gruppo in cambio del rilascio di metà degli ostaggi ancora in vita. A riferirlo alla BBC è un alto funzionario palestinese vicino ai negoziati, secondo cui l'offerta di Tel Aviv non includeva né la fine del conflitto né il ritiro delle truppe israeliane: condizioni imprescindibili per il movimento islamista. Insieme a un'altra: le armi della resistenza palestinese a Gaza sono una linea rossa invalicabile.
Nella proposta, trasmessa attraverso i canali egiziani, Israele per la prima volta aveva posto il disarmo di Hamas come condizione diretta per un'intesa. Una richiesta inaccettabile per il gruppo, che ha respinto integralmente il piano, accusando Israele di voler solo guadagnare tempo per proseguire le operazioni militari e recuperare gli ostaggi.
Israele colpisce ospedale da campo a Khan Younis
Il rifiuto arriva mentre le forze israeliane proseguono la loro offensiva su Gaza. Nelle ultime ore, un attacco aereo israeliano ha colpito un ospedale da campo a Khan Younis, nel sud della Striscia, causando la morte di una guardia di sicurezza e il ferimento di almeno nove persone, tra cui personale sanitario e pazienti. Tre ambulanze e strutture mediche improvvisate sono state danneggiate.

ONU: "La situazione umanitaria a Gaza è la peggiore dall’inizio della guerra"
Intanto, l’ONU ha lanciato l’allarme: "La situazione umanitaria a Gaza è probabilmente la peggiore dall’inizio delle ostilità 18 mesi fa". Da sei settimane, Israele impedisce l’ingresso di rifornimenti umanitari nel territorio palestinese, la più lunga interruzione da inizio conflitto. Le agenzie umanitarie hanno smentito le affermazioni israeliane secondo cui ci sarebbe cibo a sufficienza e hanno avvertito che il blocco viola il diritto internazionale. Il segretario generale dell’ONU António Guterres ha espresso “profonda preoccupazione” per gli attacchi alle strutture sanitarie, dopo che l’ospedale al-Ahli di Gaza City è stato colpito domenica. I medici hanno riferito di aver avuto solo 20 minuti di preavviso per evacuare i pazienti. Tra le vittime, un ragazzo di 12 anni in cura per un trauma cranico, morto a causa dell’interruzione delle cure.
L’ospedale, tra gli ultimi operativi nel nord di Gaza, è ora fuori servizio. Guterres ha sottolineato che, secondo il diritto umanitario internazionale, le strutture mediche e il personale devono essere protetti, e che Israele, come potenza occupante, ha l’obbligo di garantire l'assistenza alla popolazione civile.