Perché gli ucraini hanno inflitto una sconfitta a Putin e hanno bloccato i suoi piani iniziali
Secondo l'Institute for the study of war le forze ucraine sono momentaneamente in vantaggio, perché hanno sconfitto l'iniziale campagna russa. L'analisi sulle ultime operazioni militari, uscita nella giornata di ieri 19 marzo, sostiene che l'obiettivo di Mosca di arrivare a un cambio di governo a Kiev, attraverso raid e l'impiego massiccio di carri armati, non è stato raggiunto. È fallito infatti il tentativo di impadronirsi in breve tempo della capitale, di Kharkiv, Odessa e di altri grandi città ucraine.
Secondo l'istituto le forze russe fanno progressi limitati in alcune parti del teatro, ma è improbabile che riescano a portare a termine i piani iniziali in questo modo, grazie alla resistenza ucraina. Secondo il centro studi la Russia dovrebbe a questo punto considerare un cessate il fuoco, e sostanzialmente ricaricarsi: accettare una pausa operativa possibilmente lunga, sviluppare il piano per una nuova campagna, accumulare risorse e lanciare la nuova campagna solo quando le risorse e le altre condizioni saranno pronte. Se non ci sarà questa pausa la previsione è che l'esercito russo fallirà nella sua missione.
È opinione dell'istituto che anche la presa definitiva della città portuale di Mariupol, da giorni sotto assedio, non ribalterà la situazione attuale. Se i russi avessero preso Mariupol in breve tempo o con relativamente poche perdite, sarebbero stati probabilmente in grado di spostare abbastanza potenza bellica a Ovest verso Zaporizhiya e Dnipro per minacciare quelle città. E invece il prolungato assedio di Mariupol sta indebolendo seriamente le forze russe su quell'asse.
Le forze russe nel sud sembrano concentrarsi su una spinta verso Kryvyi Rih, a 130 km a Sud-Ovest di Dnipro, presumibilmente per isolare e poi prendere Zaporizhiya e Dnipro da Ovest. Ma è difficile che l'impresa riesca: Kryvyi Rih è una città di oltre 600.000 abitanti e pesantemente fortificata. Anche Zaporizhiya e Dnipro sono grandi. Dallo scoppio della guerra l'esercito russo sta faticando per prendere Mariupol, più piccola degli altri centri nel mirino del Cremlino, concentrando lì più potenza di combattimento di quella che sta spingendo attualmente verso Kryvyi Rih. È quindi probabile che l'avanzata russa su quell'asse si impantani come già accaduto per le altre città.
In conclusione per l'istituto lo stallo sarà probabilmente molto violento e sanguinoso, soprattutto se si protrarrà. Lo stallo non vuol dire armistizio o cessate il fuoco. È una condizione in guerra in cui ciascuna parte conduce operazioni offensive che non alterano sostanzialmente gli equilibri attuali. Queste operazioni possono essere molto dannose e causare enormi perdite. Se la guerra in Ucraina dovesse trasformarsi in una condizione di stallo, le forze russe continuerebbero a bombardare le città ucraine, distruggendole e uccidendo civili. Contemporaneamente le forze ucraine continueranno a infliggere perdite ai nemici. I russi potrebbero sperare di spezzare la volontà degli ucraini di continuare a resistere in tali circostanze, dimostrando l'incapacità di Kiev di cacciare i soldati russi o fermare i loro attacchi, anche se questi non sono in grado di conquistare le città dell'Ucraina.