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Perché Donald Trump ha pagato 0 dollari di tasse nel 2020, quando era ancora Presidente

La commissione della Camera Usa, chiamata Ways and Means Committee, a maggioranza democratica, ha autorizzato la pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi di Donald Trump: nel 2020 ha denunciato una perdita di 4,8 milioni di dollari e non ha pagato tasse sul reddito.
A cura di Ida Artiaco
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Nel 2020 Donald Trump non ha pagato le tasse. O meglio, ha pagato zero dollari perché il suo reddito risultava essere pari a zero.

L'ex inquilino della Casa Bianca è tornato al centro delle polemiche sui media americani, ancora una volta per una questione fiscale. Nel 2020, infatti, dopo aver pagato 1,1 miliardi di dollari in tasse nei primi tre anni da presidente, il suo apporto alle casse statali si è azzerato.

È quanto riporta il New York Times, che ha citato i dati diffusi dalla commissione della Camera, chiamata Ways and Means Committee, a maggioranza democratica, che ha autorizzato la pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi, fin qui in possesso del Congresso ma segrete, del periodo 2015-2020 del tycoon.

Ebbene, Trump nel 2020 ha denunciato una perdita di 4,8 milioni di dollari e non ha pagato tasse sul reddito. Nemmeno un dollaro. In tutto, nei quattro anni della sua presidenza, Trump ha dichiarato perdite per 60 milioni.

"Questo è uno dei voti più importanti che ho espresso come membro del Congresso, e lo sostengo al cento per cento", è stato il commento del democratico Brendan Boyle, membro della commissione. Potrebbero volerci giorni ma alla fine le dichiarazioni dei redditi di Trump (migliaia di pagine) verranno pubblicate dopo l’occultamento di potenziali dati sensibili.

La Commissione ha dato ordine che i documenti siano inviati alla Camera dei rappresentanti. L'ex presidente si è opposto, fin dal 2016, alla pubblicazione dei suoi documenti fiscali, infrangendo una consolidata tradizione della politica Usa: è stato infatti il primo candidato alla Casa Bianca e poi il primo presidente dagli anni Settanta a non rendere pubbliche le proprie dichiarazioni dei redditi e quindi gli importi delle tasse pagate, rompendo una consuetudine che durava da Richard Nixon. Fino all'ordinanza emessa il mese scorso dalla Corte Suprema, che ha bocciato il suo ultimo appello.

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