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Covid 19

Perché difficilmente viaggeremo all’estero la prossima estate

Secondo i consulenti tecnici del governo britannico, i viaggi internazionali dei cittadini inglesi sono “estremamente improbabili” per la prossima estate, perché c’è il pericolo che i viaggiatori possano tornare a casa portandosi nuove varianti del virus che potrebbero essere meno suscettibili ai vaccini: “Ci preoccupa soprattutto la mutazione sudafricana”.
A cura di Ida Artiaco
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Chi sta progettando un viaggio all'estero per la prossima estate dovrà ancora pazientare: sarà difficile muoversi verso destinazioni che non siano all'interno del proprio paese di residenza. È quanto hanno affermato alla BBC Radio i consulenti tecnici del governo britannico. Secondo il dottor Mike Tildesley, esperto di malattie infettive presso l'Università di Warwick, i viaggi internazionali sono "estremamente improbabili", perché c'è il pericolo che i viaggiatori possano tornare a casa portandosi nuove varianti del virus che potrebbero essere meno suscettibili ai vaccini. "Penso che stiamo correndo un rischio reale se cominciamo ad avere molte persone che vanno all'estero a luglio e agosto. Ciò che è veramente rischioso è mettere in pericolo la nostra campagna di vaccinazione avendo queste varianti su cui i vaccini non funzionano così efficacemente e che si diffondono più rapidamente".

Gli ha fatto eco il professor Andrew Hayward, sempre membro del Sage, una sorta di comitato tecnico scientifico inglese, sostenendo che è "improbabile" che il governo britannico voglia incoraggiare i cittadini a viaggiare nei paesi europei che attualmente stanno vivendo alti livelli di infezioni da Coronavirus. Hayward, che è anche professore all'University College di Londra, ha aggiunto: "Penso che il governo sia sempre stato chiaro sul fatto che i viaggi all'estero siano rischiosi. Qualsiasi cambiamento o piano è improbabile che cambi su questo. Credo sia difficile che si vogliano incoraggiare i viaggi in quei paesi che hanno ancora alti livelli di infezione". Secondo l'esperto bisogna "tenere d'occhio quale variante sarà predominante in ogni Paese o addirittura nel singolo comune. Suppongo che una delle cose più preoccupanti di questa recrudescenza è che in alcune parti d'Europa la variante sudafricana sta iniziando a salire a livelli più alti", il che rappresenta un problema visto che "secondo gli ultimi studi sembra che l'efficacia del vaccino contro di essa sia piuttosto bassa".

L'importante, ad ogni modo, è proseguire con la campagna di vaccinazione per arrivare entro i mesi estivi ad immunizzare quante più persone possibile. Tuttavia, i rischi per una nuova circolazione del virus ci sono, come aveva ammonito qualche mese fa anche Andrea Crisanti, professore di microbiologia all'Università di Padova. "Andremo avanti con la suddivisione in zone, rossa, gialla e arancione, almeno fino a settembre/ottobre, cioè fino a che non ci sarà l'impatto del vaccino – aveva detto l'esperto -. D'estate dovremo essere più cauti rispetto allo scorso anno, speriamo di poter andare in spiaggia".

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