Perché centinaia di tartarughe marine sono morte nel golfo del Messico
Sono almeno 300 le tartarughe ritrovate morte nel Golfo del Messico, sulla spiaggia di Morro Ayuta a Oaxaca, sulla costa occidentale del Messico. Si tratta della specie di tartarughe marine Olive Ridley, così chiamate per i loro carapaci (conchiglie) color oliva a forma di cuore, specie che secondo l'IUCN, l'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, è ritenuta vulnerabile e dunque da proteggere: la loro popolazione sta infatti diminuendo visto che nidificano in un numero molto limitato di posti.
L'elevato numero di carcasse ritrovate sulla spiaggia ha spinto i funzionari locali a richiedere degli esami specifici per individuare la causa della morte delle tartarughe. Stando a quanto emerso dagli esami preliminari le centinaia di Olive Ridley sarebbero annegate. L'esperto incaricato dal ministero messicano ha spiegato che probabilmente le tartarughe sono rimaste impigliate nelle reti da pesca illegali utilizzate in alto mare o nelle cosiddette reti fantasma, ovvero reti abbandonate.
La spiaggia dove sono state rinvenute le carcasse, quella di Morro Ayuta a Oaxaca, è uno dei luoghi in cui le tartarughe olivastre vengono a deporre le uova. Tutti gli animali morti erano femmine. Non si tratta purtroppo del primo caso di questo tipo: nel 2018, sempre a Oaxaca, i pescatori ne hanno trovate 300 di tartarughe impigliate nelle reti da pesca. Il Messico ha vietato la cattura di tartarughe marine nel 1990 e ci sono pene severe per chiunque le uccida, per questo è stata avviata un'indagine dalla marina messicana che insieme alle autorità ambientali cercherà di far luce sull'accaduto.