Perché Biden ha autorizzato adesso Kiev a usare gli ATACMS in Russia e cosa farà Trump alla Casa Bianca
Prima l’autorizzazione al lancio di missili a medio raggio ATACMS in territorio russo. Poi il via libera alla fornitura di mine antiuomo alle forze armate ucraine. Nelle sue ultime settimane alla Casa Bianca Joe Biden sta rilanciando con decisione il supporto militare degli Stati Uniti a Kiev, e lo fa ben sapendo che il suo successore – Donald Trump – ha progetti ben diversi per l’Ucraina: in campagna elettorale infatti ha annunciato di poter porre fine alla guerra “in un giorno” forte del suo solido rapporto con Vladimir Putin. Il quale, non a caso, ieri ha detto di essere disposto a discutere con il prossimo inquilino della Casa Bianca.
Di fatto, comunque, nel suo periodo transizione Joe Biden lascia in eredità a Donald Trump un conflitto, quello in Ucraina, ancora acceso, con una forte partecipazione statunitense e l’esplicita minaccia di una guerra nucleare da parte del Cremlino. Una linea, quella del presidente uscente, spiegata ieri da uno dei portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller: "Il popolo americano ha eletto Joe Biden per un mandato di quattro anni, non per un mandato di tre anni e 10 mesi, e useremo ogni giorno per perseguire gli interessi di politica estera che riteniamo siano importanti per il popolo americano".
Insomma, fino alla cerimonia di insediamento di Trump, fissata per il 20 gennaio 2025, il presidente Biden governerà a pieno titolo. Non è escluso, però, che la decisione di autorizzare l'Ucraina a impiegare missili a medio raggio in Russia sia stata comunicata in anticipo allo staff di Trump, come spiega a Fanpage.it il professor Mario Del Pero, docente di Storia Internazionale e di Storia della Politica Estera Statunitense al Centre d’Histoire dell’Istituto di Studi Politici di Parigi, Sciences Po.
È usuale che un presidente uscente, nel caso specifico Joe Biden, prenda decisioni così impattanti in politica estera nel bimestre di transizione?
Altre volte nella storia statunitense sono state prese decisioni importanti nel periodo di transizione: di fatto, in quel bimestre l'attività di governo si svolge regolarmente e possono presentarsi emergenze che richiedono la necessità di prendere provvedimenti anche in tema di politica estera. Nella fattispecie le difficoltà ucraine sul campo, l'arrivo di truppe nordcoreane in Russia e l'andamento dell'offensiva di Mosca nel Donbass spiegano la decisione di Biden di autorizzare al lancio di missili ATACMS.
Qualcuno sostiene che possa essersi trattato di uno "sgambetto a Trump", di una questione di politica interna più che di politica estera. Quasi una vendetta per il tentato colpo di stato del 6 gennaio 2021.
Mi sorprenderebbe molto se Biden non avesse informato Trump prima di prendere la sua decisione sugli ATACMS. A parte il tentato golpe del 6 gennaio 2021, infatti, normalmente nei periodi di transizione gli staff delle amministrazioni uscenti e di quelle entranti dialogano fittamente e discutono di tutti i dossier principali, e lo fanno a maggior ragione se sono di colori politici diversi, come in questo caso. Non mi stupisce, dunque, che alla decisione di Biden di autorizzare Kiev all'uso dei missili a medio raggio non sia seguita, almeno per il momento, nessuna dichiarazione polemica di Trump.
Però ha parlato Donald Trump Jr e ha detto: "Vogliono far scoppiare la Terza Guerra Mondiale prima che mio padre abbia la possibilità di creare la pace".
Non sappiamo davvero fino a che punto Donald Trump Jr possa aver parlato a nome di suo padre. E mi faccia aggiungere una cosa: il clima politico negli Stati Uniti è cambiato molto rispetto al 2022 e anche un'amministrazione guidata da Kamala Harris avrebbe avuto molte difficoltà a continuare la politica di aiuti all'Ucraina.
Perché Biden ha deciso solo ora, a fine mandato, di autorizzare i missili ATACMS?
Credo che la sua decisione sia motivata dalla convinzione che è necessario stabilizzare la situazione sul campo ed impedire un ulteriore indebolimento dell'Ucraina, in modo di andare poi a negoziare da una condizione non troppo svantaggiosa. È inevitabile che nel 2025 ci saranno delle trattative, ed è inevitabile anche che Kiev sarà costretta a fare concessioni territoriali significative alla Russia vista la situazione sul terreno.
Dopo l'annuncio di Biden la Russia ha modificato la sua dottrina nucleare. Cosa faranno gli Stati Uniti di Trump? Anche loro cambieranno la loro dottrina nucleare?
Gli Stati Uniti non faranno niente. Il problema però è che il sistema della deterrenza nucleare funziona fintanto che l'uso di un'atomica è credibile, ma sappiamo anche che l'impiego di armi nucleari è ormai considerato giustamente un tabù in tutto il mondo, tant'è che grazie al cielo non sono mai più state impiegate dopo Hiroshima e Nagasaki. Insomma, ritengo che quella di Putin sia solo una mossa retorica, seppur molto pericolosa. Non credo che voglia davvero usare armi nucleari tattiche sull'Ucraina, ma le sue parole creano un problema comunque grave: oggi tutti gli attori sul campo discutono apertamente di armi nucleari, e del loro eventuale impiego al servizio dei rispettivi obiettivi strategici. Insomma, il tabù durato decenni è ormai stato infranto.
Crede che davvero Trump riuscirà a far finire la guerra in Ucraina in tempi rapidi come promesso in campagna elettorale? Cesseranno subito gli aiuti militari all’Ucraina?
Gli aiuti precedentemente stanziati con decisioni esecutive approvate dal Congresso – in particolare l'ultimo pacchetto da 60 miliardi di dollari – verranno dispiegati anche nei prossimi mesi. Penso che poco dopo il suo insediamento Trump potrebbe annunciare ufficialmente lo stop ad altre forniture militari a Kiev, ma nel mentre gli aiuti stanziati nei mesi scorsi continueranno ad affluire sul campo, dando tempo e respiro all'Ucraina. Contestualmente, immagino che Trump porrà un aut aut alla Russia e chiederà a Putin di arrivare quanto prima a un accordo con Kiev.