Perché al vertice Nato di Washington si discute sull’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza atlantica
In questi giorni, i rappresentanti dei Paesi della Nato si trovano a Washington per il vertice dell'Alleanza atlantica che celebra il 75esimo anniversario dalla nascita della Nato. I temi sul tavolo sono molti, e alcuni (come la scelta di un rappresentante Nato per il Sud) sono di particolare interesse per l'Italia: negli Usa ci sono la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro della Difesa Guido Crosetto e altri esponenti del governo. Ma in queste ore gli Stati che compongono l'Alleanza stanno discutendo anche di un argomento particolarmente delicato: l'ingresso dell'Ucraina nella Nato.
Del tema si parla da tempo, e finora la linea è sempre stata chiara: si potrà parlare dell'adesione di Kiev solo dopo la fine della guerra nata con l'invasione da parte della Russia. Tuttavia il documento finale del summit, che terminerà giovedì 11 luglio, potrebbe contenere alcuni riferimenti al percorso verso l'ingresso dell'Ucraina. Così, in queste ore sono partite le trattative.
La Nato potrebbe dire che l'ingresso dell'Ucraina è "irreversibile"
Oggi sono circolate indiscrezioni secondo cui gli Alleati avrebbero deciso di usare il documento conclusivo per definire "irreversibile" l'entrata di Kiev nella Nato. Un termine molto netto, che servirebbe sia a dare un segnale chiaro alla Russia – sul fatto che i Paesi Nato non abbiano intenzione di fare passi indietro nel sostegno alla causa ucraina – sia a ‘blindare' l'ingresso, anche contro eventuali cambi di direzione futuri dall'interno della Nato stessa. A novembre, d'altra parte, alla guida degli Stati Uniti potrebbe tornare Donald Trump, che è sempre stato vicino alla Russia e decisamente contrario all'ingresso di Kiev nell'Alleanza.
Già nei giorni scorsi era circolata l'ipotesi che la Nato volesse offrire all'Ucraina un "ponte" per l'adesione ("Bridge to Nato", avevano riportato i media statunitensi anticipando il testo della bozza). Questo significherebbe tracciare una traiettoria da seguire, con impegni finanziari, vari accordi bilaterali con i Paesi membri, l'addestramento dei soldati ucraini. Insomma, un ingresso a ‘tappe'. Che potrebbe prevedere anche degli impegni da rispettare per il governo ucraino: interventi contro la corruzione, ad esempio. Questa è la versione del documento finale che ha preso forma nelle ultime ore, ma che potrebbe cambiare del tutto nei prossimi due giorni.
Per Kiev entrare nell'Alleanza è "questione di sopravvivenza"
"Il percorso dell'Ucraina verso la piena adesione alla Nato rimane invariato", ha detto a LaPresse l'ambasciata ucraina in Italia: "Per noi non è un capriccio, ma una questione di sopravvivenza, data la vicinanza con un aggressore cronico. Abbiamo aspettative realistiche dal vertice di Washington e contiamo sulla conferma del sostegno dell'Alleanza alla futura adesione dell'Ucraina. Mentre continuiamo a lavorare nell'ambito di accordi bilaterali di sicurezza", come "alternativa temporanea all'adesione alla Nato".
Il summit Nato potrebbe decidere di fare un passo avanti decisivo con l'Ucraina anche per rispondere all'attacco nei confronti dell'ospedale pediatrico di Kiev, che per l'ennesima volta ha scosso le coscienze internazionali. E infatti, al di là del tema dell'adesione, i Paesi dell'Alleanza confermeranno il sostegno militare al governo ucraino.
Anche questi aiuti dovrebbero essere consolidati nei prossimi mesi, resi ‘a prova di Trump' in caso di rielezione del leader repubblicano: il coordinamento sarà stabile, con sede in Germania, con punti logistici in Romania, Slovacchia e Polonia, secondo quanto hanno riportato fonti Nato. Con una struttura solida, anche un eventuale passo indietro degli Usa non significherebbe lo stop improvviso al sostegno a Kiev. Ma per il momento, mentre i diplomatici trattano per arrivare al documento finale del vertice Nato, nessuna di queste decisioni è ancora certa. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è a Washington, e giovedì pomeriggio (ora locale) avrà un incontro bilaterale con il presidente Usa Joe Biden.