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Per un giorno l’UNESCO batte bandiera palestinese

Un giornata storica quella di oggi: per la prima volta è stata issata la bandiera palestinese dinanzi al quartier generale dell’UNESCO, in una piovosa mattinata parigina. Alla cerimonia ufficiale era presente anche il Presidente dell’ANP, Abu Mazen.
A cura di Nadia Vitali
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Un giornata storica quella di oggi: per la prima volta è stata issata la bandiera palestinese dinanzi al quartier generale dell'UNESCO, in una piovosa mattinata parigina. Alla cerimonia ufficiale era presente anche il Presidente dell'ANP, Abu Mazen.

La giornata di oggi avrà un valore storico per la comunità internazionale; sotto una pioggia parigina, infatti, questa mattina è stata issata la bandiera palestinese che ha sventolato a Place de Fontenoy, al quartier generale dell'UNESCO. La cerimonia ufficiale, durante la quale è stato anche suonato l'inno palestinese, è stata applaudita da alcune centinaia di persone che hanno partecipato: tra essi anche il Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen.

L'ultima tappa del riconoscimento del paese, il numero 195, da parte dell'agenzia delle Nazioni Unite è stata formalmente ufficializzata: «È commovente vedere la nostra bandiera innalzata presso l'UNESCO. Spero che questo sarà di augurio per l'ammissione della Palestina presso altre organizzazioni internazionali». Grandi sono le speranze riposte in questo atto da parte di buona parte dell'opinione pubblica mondiale: Irina Bokova, direttore generale dell'UNESCO, ha espresso tutti i suoi auspici per un rapida ripresa del processo di pacificazione con Israele.

Eppure, gesti formali a parte, la situazione è tutt'altro che distesa: quando, poche settimane fa, la Palestina è entrata di diritto a far parte dell'agenzia ONU per l'educazione, la scienza e la cultura, le durissime reazioni di Stati Uniti ed Israele non si sono fatte attendere. Non sono stati sufficienti i 107 voti favorevoli (con soli 14 contrari e 52 astenuti, tra cui l'Italia) a persuadere l'America della propria posizione sempre più isolata nell'ambito di politica estera; non è bastato guardare al fatto che la parte di mondo in crescita ed espansione, come Brasile, Cina, India, Sudafrica abbia votato «sì» al nuovo stato membro.

Anzi, a partire da quel 31 ottobre, eventuali trattative di pace, accordi e dialogo, sembrano essere sempre più lontani: così da una parte Washington ha sospeso i propri fondi all'organizzazione, che di norma ammontano al 20% del totale, bloccando l'erogazione di 60 milioni di dollari prevista per novembre scorso; dall'altra Tel Aviv è stata ancora più rapida e diretta, rispondendo con la linea durissima che prevede circa 2000 nuovi insediamenti sul territorio, soprattutto a Gerusalemme Est, e lo stop immediato del trasferimento delle tasse raccolte a nome dell'Autorità Nazionale Palestinese.

Un giornata storica quella di oggi: per la prima volta è stata issata la bandiera palestinese dinanzi al quartier generale dell'UNESCO, in una piovosa mattinata parigina. Alla cerimonia ufficiale era presente anche il Presidente dell'ANP, Abu Mazen.

Insomma, il cammino sembra essere ancora tutto in salita e la decisione dell'UNESCO appare, alla luce di tutto questo, ancora più coraggiosa, oltre che dettata dal nobile intento di portare la pace in uno dei territori più martirizzati che la storia dell'umanità possa ricordare. Forse quella bandiera che da oggi si agita al vento dell'Europa potrebbe essere un primo piccolissimo passo avanti verso l'unione dei popoli, sotto il vessillo comune dell'umanità.

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