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Per papa Francesco deve essere più facile ottenere la nullità delle nozze

A pochi giorni dall’avvio del sinodo sulla famiglia in Vaticano, Bergoglio cerca una mediazione da proporre ai cardinali in guerra sulla comunione ai divorziati risposati.
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Papa Francesco
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Papa Francesco ha istituito una commissione speciale di studio per la riforma del processo matrimoniale canonico. Obiettivo del pontefice è quello di “preparare una proposta di riforma del processo matrimoniale, cercando di semplificarne la procedura, rendendola più snella e salvaguardando il principio di indissolubilità del matrimonio” come si legge in una nota della sala stampa vaticana, la quale chiarisce anche che “i lavori inizieranno quanto prima”. La decisione del Papa arriva a pochi giorni dall’inizio dell’attesissimo sinodo della famiglia ed in mezzo alla guerra tra cardinali sul tema della comunione ai divorziati risposati, che è combattuta dalle fazioni di chi vorrebbe “usare più misericordia” nei confronti di chi ha un matrimonio fallito alle spalle e di chi, invece, ritiene che sia immodificabile la dottrina della Chiesa che non consente a queste persone di prendere la comunione.

Bergoglio, tornando dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro lo scorso anno, ricordò che il suo predecessore alla guida dell’arcidiocesi di Buenos Aires, il cardinale Quarracino sosteneva che almeno la metà dei matrimoni celebrati sono nulli perché le persone “si sposano senza maturità, senza accorgersi che è per tutta la vita, perché lo fanno per convenienza sociale.” Anche il Papa è di questa opinione, come pure il cardinale Gerhard Mueller, attuale prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, che in un articolo pubblicato sull’Osservatore Romano nell’ottobre 2013 dimostrava di avere un pensiero praticamente identico a quello di Bergoglio, scrivendo che “i matrimoni sono più spesso invalidi di quanto non lo fossero in passato, perché è mancante la volontà di sposarsi secondo il senso della dottrina matrimoniale cattolica e anche l’appartenenza a un contesto vitale di fede è molto ridotta.” Papa Francesco potrebbe, dunque, aver trovato la mediazione da proporre ai padri sinodali riuniti per discutere sul futuro della famiglia: garantire una più semplice e veloce procedura per sancire la nullità dei matrimoni, continuare a non consentire a divorziati e risposati di accostarsi all’Eucarestia.

Il matrimonio cattolico, sia ben chiaro, non è “annullabile”, quindi chi parla di un “annullamento” come se fosse un divorzio civile sbaglia. La commissione avrà il compito di studiare come snellire le procedure per identificare i matrimoni che sono nulli, cioè celebrati davanti ad un sacerdote in forma regolare, ma con vizi di consenso da parte di uno o di entrambi i coniugi. Se un matrimonio è dichiarato nullo dalla Sacra Rota è come se non fosse stato mai celebrato davanti a Dio. Tanti i motivi per dichiarare nulle le nozze celebrate in chiesa: tra i principali “un grave difetto di discrezione del giudizio” cioè la mancanza di capacità “di sufficiente critica dei diritti e dei doveri essenziali del matrimonio” o della “libera autodeterminazione nel decidere e farsi carico della scelta del matrimonio”. Ad esempio, il matrimonio è nullo se uno dei due coniugi si è sposato pur non volendo figli o avendo intenzione di non mantenere il vincolo di fedeltà. Ancora, se uno dei due non abbia avuto fin da subito l’intenzione di aiutare e rispettare il coniuge o si sia sposato con l’idea di imporre all’altro “una vita sessuale gravemente pericolosa o immorale.”

A presiedere la commissione sarà monsignor Pio Vito Pinto, decano del Tribunale della Rota Romana. Faranno parte del nuovo organismo il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, mons. Luis Francisco Ladaria Ferrer, S.I., segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, mons. Dimitrios Salachas, esarca apostolico per i cattolici greci di rito bizantino, i monsignori Maurice Monier, Leo Xavier MichaelArokiaraj e Alejandro W. Bunge, prelati uditori del Tribunale della Rota Romana, nonché padre Nikolaus Schöch, O.F.M., promotore di Giustizia Sostituto del Supremo Tribunale dellaSegnatura Apostolica, padre Konštanc Miroslav Adam, O.P., rettore magnifico della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum), padre Jorge Horta Espinoza, O.F.M., decano della Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Antoniamum, e il prof. Paolo Moneta, già docente di Diritto Canonico presso l’Università di Pisa. 

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