Perché la Russia minaccia, ma non userà armi atomiche contro l’Ucraina: parla l’esperto
È da almeno 16 anni che la Russia si prepara e si esercita a colpire centinaia di obiettivi in Europa con armi nucleari lanciate dalle sue navi, risulta dai files segreti del Cremlino rivelati dal Financial Times. “Siamo impreparati e dobbiamo costruire sistemi integrati di difesa aerea e missilistica”, dice a Fanpage.it William Alberque. Che però non teme che Putin possa di reagire a colpi di megatoni all’offensiva ucraina in corso sul territorio russo. “Ammetterebbe la sua incapacità di difendere il Paese con le armi convenzionali, potrebbe costargli il posto”, spiega l’esperto.
Alberque, oggi al think tank Stimson, ha diretto lo Arms Control, Disarmament and WMD Non-Proliferation Centre della Nato. È tra i maggiori esperti delle strategie e delle regole di ingaggio delle superpotenze per l’utilizzo degli armamenti atomici.
Dottor Alberque, cosa ci dicono di nuovo i file riservati visti dal Financial Times? Abbiamo scoperto cose che non sapevamo, sulla dottrina militare nucleare russa?
Risulta molto chiaro che la Russia ha pensato, elaborato nella pratica e testato in esercitazione l’utilizzo di armi nucleari in ogni tipo di scenario. Questi documenti mostrano, per esempio che la Russia prevede la possibilità di lanciare un attacco dimostrativo. Ovvero di usare un'arma nucleare per far vedere che non è contenta di qualcosa. Questo non è nella dottrina a cui il Cremlino dichiara di obbedire. È una novità.
Infatti, la dottrina ufficiale non prevede casi simili. Anche se voi analisti avete più volte avvertito che la cosa era da mettere in conto…
Abbiamo sempre saputo che la dottrina ufficiale era solo una grossa bugia. Era pensata per un pubblico esterno. E di recente Putin ha contribuito a un dibattito che definirei tutto sommato onesto e veritiero. Insieme a Sergei Karaganov (il politologo preferito di Putin, al quale ha suggerito un attacco nucleare preventivo su una città europea, ndr) ha detto in pubblico, più volte, che la dottrina ufficiale va riscritta. Affinché contempli azioni ben più spaventose di quelle previste finora.
Ma se esiste una dottrina “segreta” che le azioni più spaventose già le comprende, che senso ha questo dibattito?
Paradossalmente, Putin deve riscrivere la dottrina nucleare ufficiale russa. Perché siamo stati così stupidi da crederci davvero, e quindi non siamo terrorizzati quanto lui vorrebbe. Deve riscrivere la sua falsa dottrina ufficiale per farla sembrare più spaventosa. Per farla aderire a quella “segreta”. Perché in Occidente ci siamo rilassati troppo, e necessita di metterci alla prova.
Davvero paradossale.
Ma comprensibile, visto che dalle nostre parti ci sono molte persone che vogliono credere solo a tutto il meglio di quel che dicono i russi. E creano giustificazioni e vie d’uscita per ogni cosa. Tra queste, persone che hanno influenza. Credono e fanno credere che Mosca non userebbe mai armi nucleari contro di noi. Citano la dottrina ufficiale. E mica è una buona cosa per il Cremlino, se noi crediamo alla sua moderata quanto falsa dottrina militare nucleare. Ha meno leva per ottenere i suoi obbiettivi.
Alla luce dei file segreti, si può dire che la vera dottrina militare della Russia di Putin sia quella della guerra totale?
Sì. Per la Russia, le armi nucleari sono uno strumento da usare preventivamente e poi spesso durante un conflitto, se necessario. In Occidente, abbiamo creduto alla dottrina ufficiale, secondo cui l’uso di armi nucleari è limitato a minacce esistenziali per lo Stato. In realtà, i russi hanno sempre ritenuto di poterle usare in ogni momento insieme alle armi convenzionali, quando sia utile
La facilità con cui la Russia di Putin prevede l’uso delle atomiche è dovuta al fatto che la Nato ha molte più armi convenzionali?
Forse era così fino a vent'anni fa, ma la Russia ha poi sviluppato sia le capacità militari convenzionali che quelle nucleari. Non c'è un aut aut tra le due cose, e non hanno problemi ad abbinarle per ottenere risultati. La minaccia di usare testate nucleari, e la volontà di farlo quando utile è una parte fondamentale della loro dottrina.
È vero che ne è previsto l’utilizzo anche sui civili? Nelle mappe viste dal Financial Times ci sono anche città…
Sia le infrastrutture civili che quelle militari, come centrali elettriche e dighe, sono obiettivi. I russi non mirano solo alla distruzione militare, ma a piegare la volontà della popolazione. Come si vede in Ucraina, dove Mosca colpisce obiettivi civili e militari senza distinzioni, per demoralizzare la gente. Sono rimasti alla mentalità della Seconda guerra mondiale, quando si credeva che distruggere le città servisse a vincere. Noi, nel tempo, abbiamo capito che non è così. Che bisogna annullare le capacità militari del nemico e semmai colpire le infrastrutture legate a questa capacità. In Russia, invece, si considera la guerra un atto di puro terrore.
Spero proprio che si sbagli. Ma nel caso, la Nato è preparata a difendersi da attacchi nucleari dalle navi previsti nei file segreti della Russia?
Abbiamo bisogno di una difesa aerea e missilistica integrata per intercettare aerei e missili. Per decenni, la Nato ha affermato che le sue difese missilistiche non avrebbero interferito con le capacità russe. Ma ora è necessario farlo. La Nato deve impedire alla Russia di colpire nostri obiettivi. Dall’Ucraina stiamo imparando che è possibile. Credevamo che i missili Kalibr e i Kh-101 subsonici fossero inarrestabili. Abbiamo visto che possono essere intercettati eccome.
Insomma, secondo lei dobbiamo aumentare la spesa militare. Cosa parecchio impopolare. Andrà a scapito della spesa per la salute, o per l’istruzione…
Non conta la quantità della spesa ma la sua qualità e i suoi obiettivi. Creando una difesa aerea e missilistica integrata sul fronte Est, possiamo davvero proteggere la popolazione. Abbiamo negato a lungo che la Russia fosse un avversario, ma Putin ha dimostrato il contrario. Serve una difesa che dissuada la Russia dall’attaccare l’Occidente, con più radar, sistemi di difesa missilistica e missili a corto e medio raggio in Europa orientale. Le infrastrutture critiche devono essere meglio protette e gli investimenti della NATO devono focalizzarsi su capacità difensive, invece che su costosi caccia-bombardieri poco efficaci contro gli attacchi missilistici navali, che potrebbero dare un vantaggio alla Russia.
Ecco, nei documenti venuti ora alla luce si parla solo della marina…
E quindi solo di una piccola parte della potenza nucleare russa. Eppure i generali di Putin vi hanno dedicato enormi riflessioni. E continuano a farlo.
Siamo sicuri? I files riguardano solo il periodo dal 2008 al 2014…
Sì, molti di questi documenti sono stati generati durante l'amministrazione Obama. Al culmine delle relazioni tra Stati Uniti e Russia. Quando si parlava di un “reset”, un nuovo inizio in nome dell’amicizia reciproca e della stabilità. Era prima dell’annessione della Crimea, che sciupò tutto. Ora, se la Russia nei momenti migliori dei rapporti con l’Occidente stava pensando a come ucciderci, figuriamoci adesso.
Però prima non mi ha risposto in modo chiaro. L’Europa è pronta o no a difendersi da un attacco nucleare russo?
La risposta è no. Non siamo pronti per contrastare un attacco di precisione convenzionale e nucleare contro obiettivi europei.
Ma prepararsi alla guerra, aumentare la spesa militare e schierarsi in modo drastico contro la Russia di Putin non è in realtà la strada verso la catastrofe?
Chi cerca la pace ignorando la sicurezza rischia di non ottenere nessuna delle due. Per un futuro prospero, l'Europa deve essere libera dalla minaccia della Russia, che cerca di intimidirci. Per garantirci pace e crescita, dobbiamo saperci difendere. Altrimenti, tra l’altro, gli investimenti si allontaneranno. Un’Europa forte, consapevole delle minacce, può prosperare. Non si tratta di scegliere tra crescita economica e militare, ma di investire saggiamente nelle difese per affrontare le reali minacce, come quella nucleare russa. Non serve raddoppiare la spesa militare, ma spenderla in modo intelligente.
L’Ucraina ha invaso la Russia. Stupisce che dal Cremlino e dintorni non venga agitata la minaccia nucleare, come sempre in passato nei momenti critici. Ora non ne parlano proprio. C’è da preoccuparsi, come davanti a un mastino che non abbaia?
Non ne parlano perché l’attacco dell’Ucraina ha minato la narrazione della Russia e di Putin sulla sicurezza. Dopo quasi tre anni di guerra, l’azione ucraina indebolisce la posizione di Putin. Gli ucraini hanno deciso di sfruttare la vera debolezza della Russia. Hanno dimostrato che le difese sono inesistenti. Che l’esercito non è fatto per difendere la popolazione, ma per aggredire i vicini. L’Ucraina ha smascherato le bugie e gli inganni di Putin.
Ma un fungo atomico, anche a scopo dimostrativo, indicherebbe in modo estremo la volontà di Putin di difendere i russi. O no?
Per Putin, usare la retorica nucleare sarebbe un segno di estrema debolezza e un'ammissione del suo fallimento nel proteggere la Russia. Paradossalmente, questa situazione mi tranquillizza. L’uso di armi nucleari tattiche contro l’Ucraina sarebbe controproducente. Putin si è reso conto che Kyiv può avere un ruolo attivo nel conflitto. È rimasto sorpreso e sconvolto. Probabilmente sta pensando a come uscire il prima possibile da questa situazione. Potrebbe arrivare a considerare l'ipotesi di trattare.
Di sicuro ha esaurito tutte le “linee” rosse che aveva imposto e che Ucraina e Occidente hanno sempre violato senza subire conseguenze irreparabili…
Per questo sono meno preoccupato per un’escalation. Credo che Putin stia pensando soprattutto a come uscire da questo conflitto.