Per la prima volta nella storia della chiesa un Papa “corregge” pubblicamente il Prefetto per il Culto
E’ di nuovo guerra aperta in Vaticano. Papa Francesco, con un gesto senza precedenti, ha ripreso pubblicamente il prefetto della Congregazione per il Culto Divino, il cardinale africano Robert Sarah, smentendo una sua interpretazione del motu proprio papale “Magnun Principium”. Il pontefice ha scritto e fatto inviare al sito di informazione cattolica La Nuova Bussola Quotidiana una reprimenda del cardinale, che in Vaticano rappresenta il custode della liturgia.
Sarah è considerato l’ultimo dei tradizionalisti in un posto chiave della Santa Sede. Negli ultimi anni, infatti, Francesco si è sbarazzato nell’ordine: dell’ex prefetto della Congregazione per il Culto Divino, il cardinale spagnolo Antonio Canizares, rimosso e spedito in una diocesi di secondo piano, Valencia; del cardinale americano Raymond Burke, che dal più alto tribunale vaticano, la Segnatura Apostolica, è stato relegato in posti puramente protocollari e di nessuna rilevanza politica; del cardinale tedesco Gerhard Mueller, che recentemente non è stato confermato all’ex Santo Uffizio, la Congregazione per la Dottrina della Fede appena scaduto il suo mandato, con un’altra decisione che aveva creato sconcerto. Il prossimo della lista sembra essere proprio Sarah, cardinale molto apprezzato da Benedetto XVI, che ha scritto la prefazione del suo ultimo libro, e che ha ormai manifestato profonde divergenze con Francesco in ambito liturgico.
Ma cosa è accaduto tra Francesco e Sarah nelle ultime ore? Negli scorsi giorni Francesco aveva emesso un documento ufficiale sulla liturgia, in cui si chiariva che le conferenze episcopali avranno in futuro l’incarico di modificarla per renderla più attinente agli usi locali. Sarah ha contestato questo tipo di impostazione, dandone una interpretazione particolarmente restrittiva. Francesco si è sentito scavalcato ed ha sconfessato il cardinale scrivendo una lettera di suo pugno. Niente più unità della liturgia in tutta la Chiesa universale, dunque: in futuro, le singole Conferenze Episcopali “possono stabilire e approvare per i loro territori, nei limiti consentiti” delle modifiche, ad esempio, alla formule della messa. E’ stato chiarito dal Papa che la Santa Sede non attuerà più un esame dettagliato parola per parola, eccetto casi evidenti di formule rilevanti come le preghiere eucaristiche o le formule sacramentali.
Questo scambio epistolare, portato in pubblica piazza mediatica, certifica una netta incompatibilità di caratteri e di visioni tra il Papa e il Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, sancisce, comunque, una nuova frattura in Vaticano. Molti hanno fatto notare che il Papa ha corretto pubblicamente uno dei suoi più stretti collaboratori, il cardinale Sarah, mentre, rifiuta da mesi di rispondere ai “dubia” sulle interpretazioni della lettera apostolica “Amoris Laetitia”, in cui si parla dello spinoso tema della comunione ai divorziati risposati. Tutto fa presagire che la guerra tra papa Francesco ed i tradizionalisti sia lontana dall’essere conclusa.