Per la Commissione europea mancano “dati affidabili” sulla situazione Covid 19 in Cina
Per la Commissione europea "mancano dati affidabili sulla situazione in rapida evoluzione del Covid-19 in Cina". Il Comitato per la sicurezza sanitaria dell'Ue ha presentato un parere in cui si chiede una risposta comune per il contenimento della pandemia. "Il numero di casi di Covid-19 ha raggiunto livelli record nella Cina continentale. Continuano ad esserci dati limitati su casi di Covid, su ricoveri ospedalieri, decessi, nonché capacità e occupazione delle unità di terapia intensiva in Cina", si legge nel report.
E ancora, rispetto alla situazione epidemiologica in Cina: "Si prevedono alti livelli di infezioni da Sars-CoV-2 e una maggiore pressione sui servizi sanitari in Cina a causa della bassa immunità della popolazione e dell'allentamento degli interventi non farmaceutici".
Non solo si prevedono alti livelli di infezioni nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, già in queste ore si segnalano migliaia di contagi e, purtroppo decessi. Questi numeri però, si legge nel parere del Comitato, "potrebbero non riflettere la reale situazione legata al cambiamento nella strategia di risposta cinese all'inizio di dicembre". Per poi sottolineare: "Le informazioni sulle unità di terapia intensiva non sono disponibili".
La commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides, ha anche fatto sapere che la Commissione europea ha "contattato la Cina per offrire solidarietà e sostegno in qualsiasi modo necessario, qualora fosse richiesto". La commissaria ha quindi lanciato un appello alle autorità cinesi: "L'Ue continuerà a collaborare con gli Stati membri e i partner internazionali per seguire da vicino la situazione e reagire di conseguenza. Ciò deve avvenire in uno spirito di solidarietà, fiducia e trasparenza. È quindi essenziale che le autorità cinesi condividano regolarmente con i partner globali dati affidabili sull'evoluzione degli indicatori e delle sequenze del Covid".
La condivisione dei dati e delle informazioni, ha proseguito Kyriakides, è "il modo migliore per essere preparati a qualsiasi situazione e individuare potenzialmente nuove varianti pericolose". E infine, parlando della decisione dell'Ue di raccomandare il test a tutte le persone in arrivo dalla Cina, la commissaria ha concluso: "L'importante accordo raggiunto ieri dagli Stati membri su una risposta coordinata all'evoluzione della situazione del Covid-19 in Cina, e basato sul parere del Comitato per la sicurezza sanitaria, è un passo molto gradito, in quanto contribuirà a rafforzare la loro capacità di seguire la diffusione del virus e proteggere i nostri cittadini".