Ucraina, oggi telefonata Trump-Putin: “Abbiamo concordato l’inizio negoziati su Kiev”, poi parla con Zelensky
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Il presidente USA Donald Trump ha comunicato di aver avuto un colloquio telefonico oggi con Putin. "Ho appena avuto una lunga e altamente produttiva telefonata con il presidente russo Vladimir Putin. Abbiamo discusso di Ucraina, Medio Oriente, energia, intelligenza artificiale, il potere del dollaro e vari altri argomenti", è quanto ha scritto su Truth, aggiungendo: "Milioni di persone sono morte in una guerra che non sarebbe accaduta se fossi stato presidente, ma è accaduta, quindi deve finire. Non si devono perdere altre vite! Voglio ringraziare il presidente Putin per il tempo e gli sforzi dedicati a questa chiamata e per la liberazione, ieri, di Marc Fogel, un uomo meraviglioso che ho salutato personalmente ieri sera alla Casa Bianca. Credo che questo sforzo porterà a una conclusione positiva, spero presto!".
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La notizia è stata confermata dal portavoce del Cremlino Peskov: "Vladimir Putin e Donald Trump hanno avuto oggi una telefonata, durata circa un'ora e mezza".
Sempre via Truth, l'ex tycoon ha spiegato che lui e Putin hanno "concordato di lavorare insieme, molto da vicino, anche visitando le rispettive nazioni. Abbiamo anche concordato di far iniziare immediatamente i negoziati (sull'Ucraina) ai nostri rispettivi team e inizieremo chiamando il presidente ucraino Zelensky per informarlo della conversazione, cosa che farò adesso. Ho chiesto al segretario di Stato Marco Rubio, al Direttore della Cia John Ratcliffe, al consigliere per la sicurezza Nazionale Michael Waltz e all'ambasciatore e inviato Speciale Steve Witkoff di guidare i negoziati che, sono fermamente convinto, avranno successo".
Dopo il colloquio telefonico con Putin, Trump ha parlato infine anche con Zelensky. "Abbiamo parlato a lungo delle opportunità di raggiungere la pace, abbiamo discusso della nostra disponibilità a lavorare insieme a livello di squadra e delle capacità tecnologiche dell'Ucraina, compresi i droni e altre industrie avanzate. Sono grato al Presidente Trump per il suo interesse in ciò che possiamo realizzare insieme", ha scritto il presidente ucraino in un post su X.
I colloqui di oggi hanno visto la non partecipazione dei paesi europei. "Non ci sarà una pace giusta e duratura in Ucraina senza la partecipazione degli europei", ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, mentre i suoi colleghi di Germania e Spagna – Annalena Baerbock e José Manuel Albares Bueno – hanno chiarito che nessuna decisione sull'Ucraina può essere presa "senza l'Ucraina. Stiamo parlando di un Paese sovrano con un governo democraticamente eletto. Inoltre, nulla di quello che riguarda la sicurezza europea – e l'aggressione della Russia all'Ucraina minaccia direttamente la sicurezza europea – può essere deciso senza l'Europa", ha dichiarato Albares Bueno.
Per gli USA "irrealistico l'ingresso di Kiev nella NATO"
La notizia arriva dopo che oggi il nuovo capo del Pentagono Pete Hegseth, aprendo la riunione del gruppo di contatto sull'Ucraina, presieduto dalla Gran Bretagna, sempre a Bruxelles, ha detto che l'adesione di Kiev all'Alleanza non è risultato "realistico" dell'accordo di pace con la Russia. Al contrario, qualsiasi garanzia di sicurezza "dovrà essere sostenuta da forze capaci, europee e non europee. Se queste truppe dovessero essere dispiegate come forze di pace in Ucraina in qualsiasi momento, dovrebbero far parte di una missione non-Nato e non dovrebbero essere coperte dall'Articolo 5" che, se attivato, farebbe scattare il supporto dell'intera Alleanza. "Dovrà esserci inoltre una solida supervisione internazionale della linea di contatto. Sia chiaro: nell'ambito di qualsiasi garanzia di sicurezza, non verranno dispiegate truppe statunitensi in Ucraina". E infine: "Siamo ad un momento critico della guerra, il conflitto deve finire. Vogliamo un'Ucraina sovrana e prospera, ma riportarla ai confini precedenti al 2014 è irrealistico".
Immediata la replica del presidente ucraino Zelensky, che ha parlato di un "piano B" da attuare nel caso in cui il suo Paese non entrasse a far parte dell'Alleanza. In un'intervista all'Economist, come riporta Rbc Ukraina, il numero uno di Kiev ha spiegato che "se l'Ucraina non è nella NATO, significa che l'Ucraina costruirà la Nato sul suo territorio. Quindi, abbiamo bisogno di un esercito grande quanto quello che hanno oggi i russi. E per tutto questo, abbiamo bisogno di armi e soldi. E chiederemo questo agli Stati Uniti", ha sottolineato Zelensky, definendo questo un "piano B".
Rutte: "Se Putin attaccasse la NATO perderebbe"
"Oggi, se il presidente russo Vladimir Putin attaccasse la NATO, la reazione sarebbe devastante. Perderebbe. E lui lo sa". A parlare è il segretario generale della NATO Mark Rutte che a Bruxelles in conferenza stampa alla vigilia della Ministeriale della Difesa non ha usato mezze misure per rivolgersi al presidente russo.