“Per evitare stragi a scuola vanno armati gli insegnanti”: l’assurda proposta del procuratore Usa
La sparatoria nella Robb Elementary School a Uvalde, in Texas, ha riaperto nuovamente il dibattito sulla regolamentazione delle armi negli Stati Uniti. L'alleato di Donald Trump e procuratore generale del Texas, Ken Paxton, ha rilanciato l'idea di armare gli insegnanti per far fronte al fenomeno delle stragi tra i banchi. "Non possiamo fermare i cattivi dal fare cose brutte – ha dichiarato Paxton – ma possiamo armare i docenti e prepararli ad agire rapidamente. Per me questa è la risposta migliore".
La strage si è verificata proprio due giorni prima di una convention sulle armi a Houston. La discussione su maggiori restrizioni per l'acquisto si era già aperta nel 2012 dopo la sparatoria di Sandy Hook. Allora non vi furono cambiamenti vista la forte opposizione del Partito Repubblicano e della National Rifle Association che rappresenta i produttori e proprietari di armi negli Stati Uniti. Da anni la maggioranza della popolazione si dichiara favorevole all'introduzione di regole più severe per l'acquisto e chiede di poter votare sull'argomento.
Adesso la sparatoria che ha causato la morte di 22 persone, tra cui 19 bambini e due insegnanti, potrebbe essere la spinta decisiva che porterà gli Usa a cambiare le sue norme sul possesso di armi. Salvador Ramos, 18 anni, avrebbe infatti acquistato regolarmente le pistole utilizzate. Le ha nascoste in casa fino alla mattina di ieri martedì 24 maggio quando ha fatto irruzione nella scuola pubblica. Subito dopo la tragedia, il presidente Joe Biden si è rivolto al Congresso e agli americani chiedendo un'azione sulle armi.
"Possiamo e dobbiamo fare di più – ha detto alla nazione -. Il dolore deve essere trasformato in azione. Dobbiamo affrontare la lobby delle armi". Il presidente degli Stati Uniti si è detto "stanco e arrabbiato per l'ennesima tragedia". "Perché vogliamo convivere con questa carneficina? Perché continuiamo a consentire che questo accada? Servono norme di buon senso. Possiamo e dobbiamo mettere un punto a queste stragi".
Anche Barack Obama, alla presidenza nel 2012 quando si verificò la strage di Sandy Hook, ha rilasciato dichiarazioni importanti contro la lobby delle armi. "Io e Michelle siamo vicini alle famiglie di Uvalde, ma soprattutto siamo arrabbiati. Il nostro Paese non è paralizzato dalla paura, ma da una lobby e da un partito politico che non hanno alcuna volontà di agire per evitare tragedie come questa. Il tempo è scaduto, bisogna mettere in atto ora qualsiasi tipo di azione per fermare tutto questo".