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Covid 19

Per Ecdc nessun impatto in Europa da ondata Covid cinese. Pechino: “Inaccettabili test su viaggiatori”

Secondo l’Ecdc non ci sarebbe alcun pericolo per l’Europa dall’ondata di casi Covid in Cina grazie a livelli di immunità e vaccinazione relativamente elevati. Dopo i test obbligatori per i viaggiatori dal Paese asiatico, l’Ue avrebbe offerto gratuitamente a Pechino anche vaccini gratis contro il Covid-19.
A cura di Ida Artiaco
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La violenta ondata Covid che si sta verificando in Cina non avrà alcun impatto in Europa. A rassicurare sono gli esperti dell'Ecdc, l'European Centre for Disease Prevention and Control, che in una nota hanno spiegato che "le varianti che circolano in Cina sono già in circolazione nell'UE e, in quanto tali, non rappresentano un pericolo per la risposta immunitaria dei cittadini UE/SEE. Inoltre, i cittadini dell'UE/SEE hanno livelli di immunità e vaccinazione relativamente elevati".

Sempre l'Ecdc ha spiegato che nell'ultimo mese il Paese asiatico ha depositato 592 sequenze del virus SarsCov2, 540 delle quali nella sola settimana dal 25 dicembre al 30 dicembre. Di queste, il 35% era rappresentato dalla sotto-variante BA.5.2, il 24% da BF.7, il 18% da BQ.1 (cosiddetta Cerberus), il 5% da BA.2.75 (detta Centaurus), il 4% da XBB (Gryphon) e il 2% da BA.2.

Sono state inoltre segnalate le sotto-varianti BA.5.6, BA.4.6, BM.4.1.1 e BA.2.3.20. "Rassicura il fatto che al momento non sia stata rilevata alcuna nuova variante. La situazione – ha continuato l'Ecdc – continua a essere monitorata con attenzione e se necessario, saranno riviste le valutazioni del rischio e si procederà ad adeguare le azioni".

Dopo il picco raggiunto nelle grandi città e la progressiva diminuzione dell'incidenza, forse anche a causa del minor numero di test effettuati in seguito all'abbandono della strategia Zero Covid, per l'Agenzia europea resta il problema dell'affidabilità dei dati in arrivo da Pechino, "sui casi di Covid-19, sui ricoveri ospedalieri, sui decessi, nonché sulla capacità e sull'occupazione delle unità di terapia intensiva in Cina".

Ma, nonostante le rassicurazioni, molti Paesi europei, Italia inclusa, e occidentali, sono corsi ai ripari per evitare una nuova ondata di infezioni. Tra le misure più importanti, l'obbligatorietà del tampone negativo per tutti i viaggiatori in arrivo dalla Cina. Cosa che Pechino ha definito "inaccettabile", tramite la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, che ha aggiunto che potrebbero essere "prese contromisure, sulla base del principio di reciprocità".

Ma le azioni dell'Unione europea non si sarebbero limitate ai test. Secondo il Financial Times, l'Ue avrebbe offerto gratuitamente alla Cina vaccini contro il Covid-19 per aiutare Pechino a contenere il diffondersi dell'epidemia nel Paese, dopo la fine delle restrizioni. La Cina ha risposto dal canto suo che la produzione interna di vaccini "può soddisfare la domanda", dicendosi anche pronta a collaborare con la comunità internazionale per la gestione della pandemia.

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