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Pensano sia incinta ma ha un cancro di 10 chili alle ovaie: Giovanna muore a 15 anni

La storia di Giovanna Ienco, 15enne australiana, morta nel 2012 a causa di un cancro alle ovaie: la sua pancia era cresciuta al punto tale che la mamma e il suo allenatore di netball pensavano che fosse incinta di cinque mesi, invece aveva un tumore di 10 chili. “Racconto ancora la sua vicenda per far capire a tutti i genitori l’importanza della prevenzione”.
A cura di Ida Artiaco
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Giovanna Ienco (Facebook).
Giovanna Ienco (Facebook).

Credeva che sua figlia quasi 15enne fosse incinta: la pancia sembrava esattamente quella di una gestante al quinto mese di gravidanza. Invece ha scoperto che aveva un cancro di ben 10 chili alle ovaie, che non le ha lasciato scampo. Ange Ianco, di Mildura, in Australia, è tornata a raccontare la storia di sua figlia Giovanna, morta nel 2012, pubblicando una lunga lettera su un sito australiano, ripresa anche dal Mirror, per sensibilizzare altri genitori sull'importanza della prevenzione per combattere uno dei tumori più diffusi e aggressivi per le donne. Nessuno avrebbe mai pensato che una patologia del genere potesse colpire un soggetto così giovane. Così, quando la pancia di Giovanna ha cominciato a crescere tutti, compresa la mamma e il suo allenatore di netball, credevano fosse incinta.

"Diceva che era sempre stanca e non aveva il ciclo regolare, così ho subito pensato che fosse in attesa", ha ricordato Ange, 46 anni, che ha anche sottolineato come "toccando la sua pancia, era talmente dura che sembrava incinta di cinque mesi". La ragazza, dal canto suo, non si era preoccupata, aveva consultato delle riviste per adolescenti che la rassicuravano sul fatto che le sue condizioni fossero nella norma, per cui non ha pensato di allertare la mamma. Ma Ange, vista la situazione, ha deciso di farla visitare da uno specialista. "L'ecografia – ha continuato – ha subito mostrato qualcosa di insolito. Ma i medici ci dissero che, seppur grande quanto un pallone da calcio, poteva trattarsi solo di una cisti ovarica, cosa per altro molto comune anche in ragazze della sua età". Analisi più approfondite hanno mostrato che in realtà era un tumore.

Giovanna è stata subito sottoposta ad un delicato intervento chirurgico in un ospedale di Melbourne. Ma non è bastato. Il cancro si era già diffuso e inutili si sono rivelati anche i cicli di chemioterapia che sono seguiti all'operazione. "La prima seduta – ha ricordato Ange – l'ha fatta il giorno del suo 15esimo compleanno. Era molto debole, ma abbiamo voluto festeggiare lo stesso. Per altro, dopo poco la sua pancia ha cominciato a crescere di nuovo, a causa di una seconda massa che nel frattempo si era formata. Abbiamo fatto il possibile, ma alla fine abbiamo scoperto che il cancro si era diffuso già ad altri organi vitali e non c'era più nulla da fare a soli 3 mesi dalla diagnosi". Dalla morte della sua bambina, Ange ha lanciato una serie di iniziative, tra cui una pagina Facebook, per sensibilizzare altri genitori sui rischi legati al cancro ovarico, raccogliendo fondi a favore della ricerca: "È molto importante per me raccontare la sua storia – ha detto -. Bisogna fare prevenzione perché generalmente quando viene scoperto il cancro ovarico è troppo tardi".

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