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Pena di morte in USA: tornano plotoni di esecuzione e camere a gas?

Vista la carenza dei farmaci coi quali praticare l’iniezione letale alcuni legislatori hanno proposto di tornare ai plotoni d’esecuzione, camere a gas e sedie elettriche.
A cura di Davide Falcioni
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Il 10 ottobre è la giornata mondiale contro la pena di morte: un'occasione per ricordare che esistono ancora paesi in cui lo Stato si riserva il diritto di uccidere gli esseri umani.

Plotone di esecuzione, sedia elettrica o camera a gas. Incredibilmente negli Stati Uniti la discussione in molti Stati non prende minimamente in considerazione l'ipotesi di abolire la pena capitale, ma vista la carenza di farmaci coi quali effettuare l'iniezione letale alcuni legislatori discutono di tornare al passato. Rick Brattin, Repubblicano eletto nello stato del Missouri, commenta: "Questo non è un tentativo di tornare al 1850, al selvaggio west. Ma vedo che ci sono problemi e sto cercando di trovare una soluzione umana ed economica". Brattin, certo che i farmaci per l'iniezione letale non saranno disponibili a breve, ha quindi immaginato che si potesse tornare al glorioso passato. "E' ingiusto – ha affermato – che i parenti delle vittime di omicidio debbano aspettare anni o decenni per ottenere giustizia, mentre legislatori e giudici litigano su quale sia il metodo migliore". Brattin tuttavia non è l'unico a proporre il plotone di esecuzione, la sedia elettrica o la camera a gas: recentemente l'hanno fatto anche un deputato del Wyoming e un'altra in Virginia.

Se adottate – ma sembra francamente molto difficile – le misure proposte dai legislatori riporterebbero gli USA indietro di decenni. Era il 1980 quando venne introdotta l'iniezione letale, nella convinzione che in questo modo il condannato non avrebbe avvertito alcun dolore. Nel frattempo le esecuzioni capitali negli Stati Uniti sono scese da un picco massimo di 98 nel 1999 a 39 del 2013. Alcuni stati hanno abbandonato la pena di morte mentre quelli che ancora la adottano trovano sul loro cammino sempre più difficoltà: non ultima la carenza di farmaci con i quali praticare l'iniezione letale, dovuta alla decisione di alcune case farmaceutiche di non rendersi complici di quella che considerano una barbarie.

Recentemente due esecuzioni hanno fatto molto discutere. La prima è quella di Dennis McGuire, in Ohio, che ha impiegato 26 minuti per morire ansimando ripetutamente mentre era disteso sulla barella. Il 9 gennaio, invece, Michael Lee Wilson dopo aver subito l'iniezione ha detto: "Sento il mio corpo che va a fuoco". Si tratta di due dimostrazioni lampanti che l'iniezione letale è tutt'altro che un metodo indolore.

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