Pedofilia nella Chiesa, vittime inglesi chiedono al Papa di intervenire sui comboniani
Papa Francesco lo ha ripetuto chiaramente durante la sua visita negli Usa, uno dei paesi più colpiti dallo scandalo, ricordando che "i crimini per gli abusi sessuali contro i bambini nella Chiesa non devono ripetersi mai più e i responsabili vanno puniti". Anche per questo, come rivela Repubblica, ora il cosiddetto Gruppo di Mirfield, un gruppo di uomini britannici vittime di abusi da parte dei preti durante la loro giovinezza, chiede a gran voce un intervento del Pontefice per il loro caso. Si tratta di un tragico caso di abusi perpetrati nel seminario di Mirfield, in Inghilterra, fra gli anni '60 e '70, nei confronti di almeno 12 ragazzini che all'epoca dei fatti avevano un'età compresa fra gli 11 e i 15 anni. Per questi fatti sono accusati tre sacerdoti comboniani, di cui solo uno ancora in vita, un italiano che vive in un centro per preti a riposo. Di recente alle vittime sono stati pagati come compensazione 166mila euro, ma dalla Congregazione come istituzione non è arrivata mai nessuna parola di ammissione di responsabilità o di scuse.
Proprio in questi giorni a Roma si è riunito il Capitolo generale dei missionari comboniani che dovrà eleggere il nuovo Superiore generale in rappresentanza degli oltre 1700 missionari in tutti i Continenti. Per questo il gruppo dei "12 di Mirfield", come si sono ribattezzati gli ex seminaristi vittime di abusi, chiedono che venga nominato qualcuno che cerchi la verità senza coprire le violenze. "Abbiamo chiesto ai padri comboniani una chiara rottura rispetto al passato, e di eleggere di qualcuno che non abbia avuto a che fare con la copertura degli abusi. Chiediamo perciò che i Comboniani nominino qualcuno che segua l'insegnamento di Papa Francesco sulla pedofilia" hanno spiegato dal gruppo, chiedendo al Pontefice di intervenire per organizzare un incontrare con il nuovo Superiore generale dei Comboniani.