Pedofilia nella Chiesa, papa Francesco rimuove vescovo irlandese che coprì abusi
Monsignor Martin Drennan non è più vescovo di Galway e Kilmacduagh. Papa Francesco ha accettato le sue dimissioni e quelle di un altro vescovo irlandese in base al secondo comma del canone 401 del codice di diritto canonico, che disciplina la rinuncia per malattia o altra grave causa. Martin Drennan è stato accusato dal rapporto Murphy nel novembre del 2009 di insabbiamento in alcuni casi di abusi sessuali su minori da parte di preti pedofili. Dei sei vescovi accusati dal rapporto Murphy di insabbiamento dei casi di abusi sessuali sui minori, Drennan era stato l’unico a resistere fino a questo momento: nel 2010, dopo la pubblicazione del rapporto, papa Benedetto XVI chiese infatti di indagare sui casi di abusi in Irlanda, ma Drennan fu tra quei vescovi che non rassegnarono le dimissioni. Il provvedimento odierno arriva appena due giorni dopo la notizia che il cardinale George Pell, arcivescovo emerito di Sidney e prefetto agli Affari economici del Vaticano, è indagato per presunti abusi sui minori.
Dimissioni “per motivi di salute e su consiglio dei medici” – Prima di diventare vescovo Martin Drennan, già professore di Sacra Scrittura nel “St. Patrick's College” di Maynooth, era stato promotore del movimento sacerdotale “Fraternitas Jesus” e direttore della “Fraternità per i laici” di Charles de Foucauld. La Conferenza episcopale irlandese che ha diramato un comunicato sulle dimissioni e sulla accettazione di Bergoglio sottolinea che il vescovo si è dimesso “per motivi di salute e su consiglio dei medici”. Nelle note biografiche indicate non c'è nessun riferimento ai fatti di cui è stato accusato. Oltre a quelle di monsignor Drennan, papa Francesco ha accolto oggi anche le dimissioni di monsignor Seamus Freeman, per ragioni legate invece alla conduzione della diocesi di Ossory.