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Pedofilia, 79 persone arrestate in Australia: 800 bambini vittime dei ‘mostri’

Una vastissima rete di pedofili è stata sgominata dalle autorità australiane con l’aiuto dell’FBI. L’inchiesta aveva preso il via a seguito del duplice omicidio di due 007 in una sparatoria nel 2021 da parte di uno dei membri del gruppo criminale. Nel suo hard disk erano stati trovate decine di migliaia di immagini di violenze su minori.
A cura di Biagio Chiariello
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L'Australia ha fermato 79 persone legate ad una presunta rete globale di pedofili a seguito dell'omicidio durante una sparatoria di due agenti dell'FBI in Florida nel 2021. La polizia australiana ha inoltre annunciato di essere riuscita a salvare 13 bambini dalle grinfie della “sofisticata” rete di criminalità infantile, arrestando 19 uomini con l’aiuto degli stessi 007 americani.

I pedofili avrebbero condivido sul dark web – una versione parallela di Internet dove è garantito l’anonimato degli utenti – materiale criptato che mostra violenze sessuali su minori, ha spiegato alla stampa il comandante della polizia federale, Helen Schneider.

L'indagine internazionale è stata avviata dopo che gli agenti speciali dell'FBI Daniel Alfin, 36 anni, e Laura Schwartzenberger, 43 anni, sono stati uccisi nel febbraio 2021 mentre eseguivano un mandato di perquisizione a casa del sospetto pedofilo David Lee Huber, 55 anni. Divorziato, padre di due figli, aveva sparato agli agenti con un fucile per poi puntare l'arma contro se stesso e fare fuoco. Nell'hard disk del ‘mostri' sono stati trovati 16.000 file che coinvolgono 800 bambini. Aveva anche un "manuale sui pedofili" con le istruzioni su come comportarsi con la polizia in caso di arresto.

La maggior parte dei sospettati – tutti australiani, uomini di età compresa tra i 32 e gli 81 anni – "erano impiegati in occupazioni che richiedevano un alto grado di conoscenza delle TIC (Tecnologie dell'informazione e della comunicazione)", ha detto la polizia. "I membri hanno utilizzato software per condividere file in modo anonimo, chattare su bacheche e accedere a siti web all'interno della rete", ha affermato la polizia federale australiana.

Il responsabile legale dell'FBI, Nitiana Mann, ha dichiarato: "Siamo orgogliosi del nostro rapporto di lunga data con la polizia federale australiana che ha portato 19 uomini australiani ad affrontare un procedimento penale a seguito della nostra indagine. Il grado di complessità e di anonimato di queste piattaforme online evidenzia come nessuna agenzia o Paese possa combattere queste minacce da solo".

Il sovrintendente investigativo australiano Linda Howlett ha dichiarato: "Se prendi di mira i bambini, è solo questione di tempo prima che la polizia venga a bussare alla tua porta. Insieme alle nostre controparti delle forze dell'ordine, continueremo ad adoperare ogni tipo di potere a nostra disposizione per mettere dietro le sbarre chi commette questi reati".

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