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Pechino, allarme inquinamento: la città diventa gialla a causa di smog e tempeste di sabbia

Un’impennata dei livelli di inquinamento da smog e una tempesta di sabbia proveniente dalla Mongolia hanno fatto svegliare Pechino sotto una coltre gialla, con una visibilità ridotta a meno di un chilometro. Per questa ragione sono state vietate le attività sportive all’aperto nelle scuole e alle persone con problemi respiratori è stato consigliato di restare a casa.
A cura di Davide Falcioni
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Un'impennata dei livelli di inquinamento da smog e una tempesta di sabbia proveniente dalla Mongolia hanno fatto svegliare Pechino sotto una coltre gialla, con una visibilità ridotta a meno di un chilometro. L'amministrazione municipale ha lanciato uno stato di allerta per la criticità della situazione ordinando a tutte le scuole di annullare le attività sportive e gli eventi esterni, chiedendo alle persone con malattie respiratorie di rimanere in ambienti chiusi. La situazione, diventata virale sui social media per gli scenari apocalittici creatisi, è il risultato di un inquinamento nella città salito a livelli "pericolosi", secondo il sito web di controllo della qualità dell'aria Aqicn.

I tassi di particelle di grandi dimensioni di Pm10 erano questa mattina quasi 20 volte superiori rispetto all'esposizione massima giornaliera raccomandata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, mentre la concentrazione di microparticelle Pm2.5 era a quasi quota 600, anch'essa una ventina di volte più alta del limite segnalato dall'agenzia di Ginevra.

Le tempeste di sabbia sono relativamente comuni in questo periodo dell'anno e di solito sono attribuite ai venti che provengono dal deserto del Gobi, in Mongolia, ma i residenti di lungo corso della capitale cinese hanno affermato di non averne visto uno di questa gravità da anni. La Cina ha ridotto drasticamente il livello medio nazionale di Pm2.5 tra il 2015 e il 2019, grazie soprattutto alla riduzione del carbone a uso riscaldamento, e il governo ha annunciato un obiettivo ambizioso per raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2060.

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