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Cina, mobilitati aerei e navi da guerra, accerchiano Taiwan: “Manovre di avvertimento agli indipendentisti”

Pechino ha mobilitato navi e aerei da guerra per accerchiare Taiwan nell’ambito di alcune “esercitazioni militari”. Un “severo avvertimento”, ribadisce la Cina, nei confronti delle forze indipendentiste dell’isola. La Guardia Costiera di Taiwan ha fatto sapere di aver arrestato un cittadino cinese con l’accusa di essersi infiltrato sull’isola durante le esercitazioni militari di Pechino.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La Cina ha lanciato nuove manovre militari attorno a Taiwan per "mostrare i muscoli" con l'obiettivo di avvertire le forze "separatiste" dell'isola. Per il governo di Pechino, lo schieramento di aerei da combattimento e navi da guerra attorno a Taiwan è parte di un'esercitazione, ma di fatto si tratta di una vera e propria dimostrazione di forza per ricordare all'isola che Pechino potrebbe usare la forza in qualunque momento per riportare Taiwan sotto il proprio controllo.

Un "severo avvertimento", come ha specificato la Cina, nei confronti delle forze indipendentiste di Taipei. Dagli Stati Uniti arrivano dichiarazioni di preoccupazione per l'ennesima azione dimostrativa. Secondo gli Usa, le azioni di Pechino sono "ingiustificate" e potrebbero portare a un'escalation.

Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, ha chiesto in una nota a Pechino di "agire con moderazione" evitando ulteriori azioni che possano minare la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan e nella regione.

A Taiwan 125 aerei cinesi rilevati dopo avvio delle manovre

Secondo Hsieh Jih-sheng, un tenente generale dell'intelligence del ministero della Difesa, Taiwan avrebbe rilevato 125 aerei cinesi intorno all'isola dopo l'avvio dell'esercitazione militare. Per il tenente generale, il numero di aerei rilevato è "il più alto registrato in un singolo giorno".

L'Ue: "Pace nello Stretto di Taiwan di vitale importanza"

"Le attività militari congiunte della Cina intorno alla totalità di Taiwan aumentano ulteriormente le tensioni tra le due sponde dello Stretto. L'Ue ribadisce che la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan sono di importanza strategica per la sicurezza e la prosperità regionale e globale. Ci opponiamo a qualsiasi azione unilaterale e invitiamo tutte le parti a dar prova di moderazione, evitando azioni che possano far crescere le tensioni nello Stretto". A dirlo è un portavoce del Servizio Esterno dell'Unione Europea, che si è unito alla preoccupazione già espressa dagli Stati Uniti.

Arrestato un cittadino cinese per possibile intrusione

La Guardia Costiera di Taiwan ha dichiarato intanto di aver arrestato un cittadino cinese su una delle proprie isole periferiche con l'accusa di essersi infiltrato sul territorio durante le esercitazioni militari di Pechino. Secondo le autorità di Taipei, il "tentativo di clandestinità" sarebbe in realtà "un modo per infiltrarsi nella zona grigia collegata alle manovre militari".

Il Presidente Lai ha convocato un meeting con il Consiglio di Sicurezza

Vista la situazione, il presidente taiwanese William Lai ha tenuto un meeting con il Consiglio di Sicurezza. Il presidente avrebbe convocato la riunione dopo aver saputo delle manovre militari in atto intorno all'isola. Secondo Joseph Wu, segretario generale del Consiglio di sicurezza nazionale, il presidente "ha emesso istruzioni piuttosto chiare su come rispondere alla minaccia militare della Cina".

Pechino ha affermato nelle scorse ore che le esercitazioni sono parte di "un'operazione legittima e necessaria per salvaguardare la sovranità dello stato e l'unità nazionale". Taiwan ha condannato le operazioni come irrazionali e provocatorie e ha detto di aver inviato "forze appropriate" in risposta. Le isole periferiche erano in "allerta elevata" da tempo e le autorità di Taipei hanno sottolineato che "aerei e navi taiwanesi risponderanno alle situazioni nemiche in conformità con le regole di ingaggio".

L'attuale disputa tra Cina e Taiwan risale a una guerra civile in cui le forze nazionaliste di Chiang Kai-shek furono sconfitte dai combattenti di Mao Zedong. Arrivate a Taiwan, nel 1949 hanno di fatto separato Taipei dal governo centrale di Pechino.

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