Patrick Zaky incontra la sorella: “Nessun errore, in carcere perché difendo i diritti umani
La prima foto che arriva dall'incontro di Patrick Zaky con la sorella Marise è un foglio di auguri da recapitare agli amici e colleghi di Bologna. "Non li ha mai dimenticati – racconta Marise a Fanpage.it – e più volte durante l'incontro ha detto di voler tornare in Italia, al suo master". Il giudice continua a porgli le stesse domande prima di rinnovare il suo fermo. L'unica volta che l'accusa gli ha mostrato i post Facebook incriminanti, si sono rivelati opera di altre persone. Con Marise, Patrick ha ricordato la "gentilezza dell'Italia". "Continua ad augurarsi che nessuno di quelli che ha conosciuto abbia dimenticato che è in carcere – spiega ancora la ragazza a Fanpage.it – e io gli ho detto che nessuno lo ha messo da parte, che ogni giorno i suoi amici cercano di mantenere alta l'attenzione su di lui".
Patrick ha espressamente chiesto di far recapitare le sue parole ai colleghi dell'università di Bologna. "Ha voluto mandare gli auguri in italiano. Una cosa molto carina da parte sua, dimostra che la persona gentile che conosco non se n'è mai andata nonostante il carcere". Quella che però sembra aver perso il giovane attivista, è la salute. Il ragazzo ha dolori alla schiena, ma è anche visibilmente dimagrito secondo quanto dichiara la sorella. "Ha chiesto dei medicinali, ma non vuole farsi visitare in carcere" spiega Marise. "Vorrebbe il suo medico italiano, del quale si fidava molto. Non si sottopone a visite mediche da mesi e all'inizio teneva duro pensando che il carcere fosse un errore di valutazione, che ci fosse stato uno scambio di persona. Invece volevano arrestare proprio Patrick, il perché non è chiaro" dice ancora Marise.
Patrick dovrà rimanere ancora in carcere, almeno fino a capodanno. Non ha alcuna fiducia nel rilascio prima del 7 gennaio per festeggiare il natale copto con la famiglia. La sorella invita quindi gli attivisti di tutto il mondo a mantenere alta l'attenzione sul caso di Patrick. "Ci tiene a far sapere che è in prigione per il suo lavoro di attivista e non per altro", dice.