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Notizie sulla detenzione di Patrick Zaki in Egitto

Patrick Zaki trasferito in un altro carcere. La sorella: “Non sappiamo dove andrà, siamo preoccupati”

Patrick Zaki, l’attivista egiziano arrestato in Egitto nel febbraio del 2020, sta per essere trasferito in un nuovo plesso carcerario. Lo studente dell’Università di Bologna ha detto ai genitori di non sapere quale sarà la sua prossima destinazione. “Siamo molto preoccupati – racconta la sorella Marise – perché non sappiamo dove andrà. Le sue condizioni potrebbero peggiorare ulteriormente”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Patrick Zaki sta per essere trasferito in un altra struttura di detenzione in Egitto. Il carcere di Tora, al Cairo, va verso la chiusura. I detenuti saranno quindi trasferiti altrove e la stessa sorte toccherà allo studente egiziano dell'Università di Bologna che è stato arrestato in Egitto lo scorso febbraio. Gli ultimi a vedere il ricercatore sono stati i genitori: proprio a loro l'attivista, sempre più turbato, ha raccontato dell'imminente trasferimento. Secondo quanto dichiarato dai familiari e dalla sorella di Patrick, Marise, il giovane non sa ancora nulla sulla futura destinazione. Con lui brancolano nel buio anche gli attivisti. La preoccupazione è che il ragazzo possa finire in una prigione con condizioni di vita peggiore di quella di Tora (e non sono poche in Egitto). Con l'arrivo in un nuovo plesso, poi, Patrick non potrà ricevere visite per un po'.

Come confermato a Fanpage.it dalla sorella dell'attivista, Marise Zaki, le preoccupazioni della famiglia restano alte. "I miei genitori sono stati gli ultimi a vedere mio fratello e così hanno saputo del trasferimento. Sono molto preoccupati perché non sappiamo dove andrà. L'unica cosa nota è che non sarà trasferito nel nuovo plesso di Wadi El Natroun, perché la struttura non è destinata ai detenuti politici. Se non potrà ricevere visite, potrebbe essere abbandonato a se stesso e non ricevere le cure, il cibo o qualunque necessità di base fino a quando non potremo rivederlo. Da quando è in prigione sta molto male. Dorme per terra, quindi ha la schiena sempre dolorante. Queste incertezze lo stanno logorando portandolo a uno stato depressivo pericoloso.

Nel frattempo, la prossima udienza per il processo a carico di Patrick Zaki è fissata per il prossimo 7 dicembre. Non si hanno notizie riguardo il trasferimento che potrebbe accadere verosimilmente prima dell'appuntamento in tribunale. Questo potrebbe voler dire che il giovane non potrà godere neppure del supporto del suo avvocato difensore vista l'impossibilità di incontrare persone dall'esterno. La legale, anzi, dovrà cercarlo sui registri carcerari fino ad individuare, solo a trasferimento già avvenuto, la sua nuova collocazione. Si tratta di un procedimento dai tempi decisamente lunghi. "Anche se impediscono le comunicazioni – asserisce la sorella Marise tramite i profili social – tutti noi continueremo ad essere la tua voce". A dicembre saranno 22 mesi di detenzione per il giovane attivista.

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