Patrick Zaki torna libero, la sorella Marise: “Un sogno, sembrava impossibile riabbracciarlo”
I familiari di Patrick sono confusi, euforici e profondamente commossi. Appena uscito dal carcere, l'attivista egiziano riabbraccia i genitori e la sorella. Continua a ripetere di stare bene e lo dice anche in italiano per tranquillizzare le persone che gli stanno attorno. I suoi occhi appaiono però estremamente disorientati da quella nuova libertà e dall'affetto dei suoi cari. Appena appresa la notizia della sua scarcerazione (nonostante non sia arrivata l'assoluzione), i familiari di Patrick Zaki si sono precipitati a comprargli da mangiare. Hanno aspettato un giorno intero prima di poterlo riabbracciare e portare a casa. A Fanpage.it la sorella Marise racconta tutta la sua emozione. "Sembra incredibile – dice – e non possiamo che ringraziare tutto quello che tante persone hanno fatto per noi. Ringraziamo l'Italia e tutti i giovani attivisti che non hanno mai dimenticato mio fratello. Grazie a Dio Patrick adesso è qui tra noi". La stessa frase è riportata sui suoi social network, lì dove ha postato le foto in posa insieme a suo fratello. "Sappiamo che dovrà tornare a processo e che non è ancora finita, ma riaverlo tra noi e sapere che potrà dormire nel suo letto dopo un anno per noi è una sensazione indescrivibile. Pochi giorni fa mi sembrava impossibile. Riguardavo le sue foto con lo zaino in spalla e ricordavo il suo amore per la vita e per i viaggi. Ho solo desiderato che tornasse tra noi" ha raccontato visibilmente commossa.
Solo tre giorni prima dell'annuncio della scarcerazione, infatti, Marise condivideva online una foto del fratello con lo zaino in spalla e affidava un breve pensiero al suo profilo Facebook. "Per lui mi auguro quello che ho sempre dichiarato, ossia che possa continuare i suoi studi e tornare alla sua vita. Non so cosa ci riserverà il futuro ma spero che staremo bene". Sono state ore di lunga attesa quelle per la liberazione di Patrick. Nella giornata di ieri 7 dicembre era infatti stata annunciata la sua scarcerazione, ma le autorità egiziane non lo hanno rilasciato. La famiglia ha aspettato notizie dell'attivista 30enne fino a tardi. Marise si è recata alla stazione di polizia per capire se Patrick fosse stato portato lì, ma non ha ricevuto alcuna notizia. "Sono state ore complicate" ha ribadito. Persino l'ambasciata italiana non ha ricevuto notizie fino ad oggi, quando Patrick è stato finalmente rilasciato dalla prigione di Mansoura.
Restano confermati i capi d'accusa per Patrick Zaki che il 1 febbraio dovrà nuovamente presentarsi a processo. Per il momento, quindi, non potrà fare ritorno in Italia. "La priorità adesso è saperlo sano e salvo" spiega la sorella Marise. Vogliamo goderci il suo affetto, passare tutto il nostro tempo insieme a lui e poi vedremo cosa ci riserverà il futuro. Per adesso sono ancora incredula, riaverlo qui sembra un sogno".