Patrick Zaki a Fanpage.it: “Sono fiducioso per l’udienza di domani, ci sarà lieto fine”
Si svolgerà domani martedì 1 febbraio la nuova udienza sul caso di Patrick Zaki, l'attivista detenuto per 22 mesi in Egitto per diffusione di notizie false online. Il 30enne, che è stato scarcerato l'8 dicembre scorso, non ha potuto lasciare il Paese in attesa della nuova seduta in Tribunale. "Sono ottimista per l'udienza di domani – spiega Patrick Zaki a Fanpage.it – e sarò in aula con il mio team di legali. Conto su un lieto fine per questa vicenda". Ai nostri microfoni, Patrick ha raccontato lo stato di attesa che sta vivendo in queste ore con la sua famiglia. "I miei genitori sono molto più ansiosi di me – ha rivelato – e sono in dubbio su se presentarsi in aula al mio fianco".
L'attivista ha potuto passare poco tempo in famiglia dopo la scarcerazione: Zaki è infatti risultato positivo al Covid-19 poche settimane dopo la sua messa in libertà. Dopo un periodo di isolamento, è tornato a svolgere la vita di sempre e a studiare per i suoi esami universitari. Pochi giorni fa ha infatti partecipato all'appello dell'ultimo esame della prima sessione del Master Gemma dell'Università di Bologna. Ha svolto da remoto la prova che avrebbe dovuto sostenere già nel febbraio del 2020, quando è stato arrestato in Egitto subito dopo essere atterrato per passare un breve periodo in famiglia. "In questo momento mia sorella è la più preoccupata – racconta – ma sono sicuro che tutto andrà per il meglio. Personalmente mi sento molto ottimista. Il mio team legale discuterà le accuse con i giudici e vedremo cosa succederà in futuro. Non so dire precisamente cosa ci aspetta".
Resta infatti un'incognita il suo destino giudiziario. Il 30enne rischia fino a 5 anni di reclusione. Nel 2020 era stato arrestato per minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento alle proteste illegali, sovversione, propaganda terroristica e diffusione di notizie false online. "Speriamo che nella prossima udienza – aveva detto a Fanpage.it dopo la scarcerazione Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International in Italia – ci sia quel passo in più che tutti aspettiamo e cioè il riconoscimento della sua innocenza". Nel frattempo Patrick sogna l'Italia, dove i suoi compagni di corso aspettano di riabbracciarlo. Prima della fine del procedimento giudiziario, l'attivista non può lasciare l'Egitto. Il suo nome è stato infatti inserito in una lista nera governativa. Informati del provvedimento, l'attivista e la sorella Marise avevano confermato a Fanpage.it di non essere a conoscenza della misura a carico del 30enne.
Secondo i legali di Zaki, la giornata di domani sarà fondamentale. Sarà infatti rilasciata una sentenza o la data utile per la decisione sul caso dell'attivista. "La seduta di domani è decisiva perché se l'accusa autorizza i legali a presenziare, questi potranno fare le loro arringhe e chiederanno la sentenza – ha detto all'Ansa Hoda Nasrallah, legale a capo del pool di avvocati che difende l'egiziano -. Se la sentenza non verrà pronunciata, verrà fissata un'altra data per concludere questo procedimento giudiziario".