Pasqua: discorso carico di commozione per Papa Benedetto XVI nel ricordo Giovanni Paolo II
Un'oratoria solenne e commossa quella che Papa Benedetto XVI ha tenuto nella mattina di Pasqua in piazza San Pietro in Vaticano. Al centro dei temi affrontati nell'omelia il vento rivoluzionario che sta scuotendo il nord-Africa, ma anche il bagno di sangue in corso in Libia e Medio Oriente. Un appello, quello di Papa Ratzinger nel messaggio Urbi et orbi al termine della messa santa, per la pace: “Ogni scelta politica risulti ispirata dal rispetto per la persona umana. In questo nostro mondo l'alleluia pasquale contrasta ancora con i lamenti e le grida che provengono da tante situazioni dolorose: miseria, fame, malattie, guerre, violenze”.
Un pensiero commosso alle popolazioni in lotta nella Libia di Muammar Gheddafi, dilaniata dalla follia di un dittatore e dai “danni collaterali” dell'operazione militare “Odissea all'alba”: “Nei Paesi dell'Africa settentrionale e del Medio Oriente, tutti i cittadini – ed in particolare i giovani – si adoperino per promuovere il bene comune”. Con l'auspicio che almeno in Costa d'Avorio, dopo l'arresto del presidente-dittatore Gbagbo, possa “ricomporsi la civile convivenza tra le popolazioni”.
Appello al governo italiano, quello rivolto da Papa Benedetto XVI, e a tutti i governanti d'Europa, per accogliere i profughi e i rifugiati “che provengono da vari Paesi africani e sono stati costretti a lasciare gli affetti più cari”. Il Papa invoca la solidarietà degli uomini di buona volontà, per venire incontro alle necessità dei fratelli che arrivano in Italia attraverso gli sbarchi clandestini a Lampedusa.
65 le lingue in cui Papa Ratzinger ha augurato la “Buona Pasqua” al mondo. 150 mila i fedeli accordi da centinaia di paesi per assistere alla funzione. Molti resteranno a Roma fino al 1 maggio, per assistere alla funzione di santificazione di Papa Giovanni Paolo II, a cui va il pensiero più commosso di Ratzinger.
